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Martedì, 23 Aprile 2024
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Coronavirus, decine di casi monitorati di rientro dal Nord. Le Diocesi: "Niente acqua santa e scambio della pace"

Tamponi negativi sulle persone che sono state a contatto con la 24enne di Caserta risultata positiva e con la ragazza di Vallo della Lucania

Un tavolo permanente al Comune di Caserta, contatti continui con l’Asl Caserta e la Regione Campania, oltre al coordinamento della Prefettura che sta seguendo da vicino l’evoluzione della psicosi da coronavirus che è arrivata anche nella provincia di Terra di Lavoro dopo che una ragazza di 24 anni, rientrata da Milano, è risultata positiva al test. 

‘Il giorno del contagio’, il day after

Il day after quello che è stato ribattezzato come il ‘giorno del contagio’, Caserta si risveglia praticamente come prima. I ragazzi, nel Capoluogo, hanno sfruttato la chiusura delle scuole per godersi una bella giornata primaverile; la vita è andata avanti senza ripercussioni, se non a San Clemente, la frazione dove risiede la studentessa insieme alla famiglia, dove un po’ di ansia si è avvertita tra i residenti.

Tamponi negativi su chi ha avuto contatti con la studentessa

La notizia positiva che arriva dalla Regione Campania è che tutti i test effettuati sulle persone che hanno avuto contatti con la studentessa di Caserta sono risultati negativi. “Al momento 23 tamponi sono già risultati tutti negativi - si legge in una nota - Resta da completare in serata l’esame dei familiari del terzo caso (quello di Napoli, ndr) rivelatosi tale la notte scorsa. Tutti negativi sono quindi i test sui cittadini che hanno avuto contatti con la paziente di Vallo della Lucania e la paziente di Caserta.

Magliocca chiede alle Asl di effettuare la disinfestazione

Oggi, intanto, il presidente della Provincia di Caserta, Giorgio Magliocca, ha disposto, con apposito provvedimento, che le Asl di pertinenza provinciale effettuino, a decorrere dal 27 febbraio 2020 a tutto il 29 febbraio, le necessarie operazioni di disinfezione straordinaria di tutte le scuole provinciali di secondo grado, per il contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica derivante da COVID-19. Il provvedimento è stato notificato alle Direzioni Scolastiche delle scuole secondarie provinciali di secondo grado, a tutti i sindaci dei Comuni ove insistono scuole secondarie di pertinenza provinciale ed alle autorità competenti. Un provvedimento che segue l’ordinanza del presidente della Regione Vincenzo De Luca di chiudere tutte le scuole di ogni ordine e grado fino a domenica.

Decine di ‘rientri’ monitorati in provincia di Caserta

Quello che è certo è che il primo caso accertato di coronavirus ha fatto aumentare le preoccupazioni dei cittadini per chi rientra dal Nord Italia. In tal senso sono centinaia le segnalazioni arrivate ai sindaci della provincia di Caserta ed ai rispettivi comandi della polizia municipale indicano le persone rientrate dopo il ponte di Carnevale. Ad ora, però, nulla di preoccupante. Tutti i casi vengono monitorati singolarmente: a coloro che sono rientrati dal Nord e che non presentano sintomi para-influenzali viene chiesto di mettersi in “auto quarantena” ed aspettare il decorso dei canonici 14 giorni per evitare allarmismi nella popolazione. Chiaro, in tal senso, il messaggio lanciato tramite la propria fanpage dal sindaco di Teano Dino D’Andrea: “Abbiamo circa 70 persone in sorveglianza domiciliare volontaria e stanno tutti benissimo. State tranquilli e non fatevi assalire dalle ansie e dai dubbi”. Lo stesso sindaco ha ricordato che chi non avverte il rientro dalle zone ‘focolaio’ rischia una condanna da 200 euro a 3 mesi di carcere per l’inosservanza dell’ordinanza. Ha inoltre disposto la chiusura della fiera settimane di sabato.

“Niente acqua santa e scambio di pace”. Le indicazioni dei vescovi ‘anti coronavirus’

Anche la chiesa è chiamata ad affrontare la psicosi coronavirus. Così le diocesi di Caserta, Aversa, Sessa Aurunca, Capua, Alife-Caiazzo ed Acerra (che interessa i comuni casertani al confine con l’area molava) hanno diramato indicazioni ai sacerdoti ed ai fedeli per affrontare nella “massima tranquillità” questo periodo. In tale ottica viene chiesto, seguendo le indicazioni della Conferenza Episcopale Italia, che “la Comunione eucaristica sia distribuita sulla mano (secondo norme liturgiche vigenti) per evitare che la saliva, come potrebbe accadere nel caso della particola ricevuta in bocca, diventi strumento di diffusione dell’infezione; si ometta lo scambio di pace (gesto che, si ricorda, è facoltativo); si svuotino le acquasantiere; si puliscano le superfici che i fedeli toccano con le mani (panche, maniglie delle porte…) con disinfettanti a base di cloro o alcool”. Inoltre la Diocesi di Aversa ha voluto chiarire anche che “non saranno limitate le ordinarie attività parrocchiali, rispettando comunque le situazioni di preoccupazione dei singoli fedeli”. Dalla Diocesi, però, emerge l’invito, soprattutto rivolto ai genitori che frequentano le attività pastorali, a scegliere liberamente se far partecipare i propri figli o meno in questi giorni di psicosi coronavirus.

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