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Boom di domande per il bonus di 600 euro: in tilt il sito dell'Inps

L'avvocato Passaretti: "Un'innovazione che potrei definire a chiacchiere"

Boom di domande manda in tilt il sito web dell'Inps: cresce la rabbia dei cittadini e dell'opposizione sui social. Un vero e proprio flop l'avvio della procedura telematica sul portale Inps per il conseguimento del bonus di 600 euro per lavoratori autonomi, possessori di partita Iva e professionisti, disposto dal Governo attraverso il decreto 'Cura Italia' che auspica aiuti per famiglie lavoratori ed imprese che si trovano a far fronte ai danni dell'emergenza sanitaria da coronavirus.

"Un'innovazione che potrei definire a 'chiacchiere' - spiega l'avvocato residente a Falciano del Massico, Francesco Passaretti giuslavoratista e nel ramo della previdenza sociale - Sito in down e persone che accedono ad anagrafica di iscritti con fuoriuscita di dati sensibili. Un vero e proprio caos. Era noto che le nuove prestazioni accessibili esclusivamente in modalità telematica attraverso l'utilizzo di credenziali già in possesso degli utenti avrebbero creato disagi. Cosa è stato fatto per evitarli?".

Un crash telematico che da Palazzo Chigi hanno giustificato come un tentativo di hackeraggio. "Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi e stamattina violenti attacchi hacker - ha spiegato il presidente dell'Inps Pasquale Tridico - Per ora abbiamo sospeso il sito che sarà presto riaperto ma con una modalità diversa: dalle 8 alle 16 sarà aperto a patronati e consulenti, dalle 16 agli altri cittadini".

Il boom di domande nella giornata di oggi che ha contribuito al crash totale del sistema telematico dell'Istituto di Previdenza é dovuto sicuramente all'enorme platea di riferimento. Il bonus di 600 euro infatti è rivolto a tutti coloro che dichiarano fino a 35.000 euro di reddito esentasse o a chi dichiara un reddito tra 35.000 e 50.000 euro che dimostra di aver subìto cali di attività di almeno il 33% nei primi 3 mesi del 2020. Tantissimi gli italiani che versano in condizioni di criticità tanto che secondo i dati Inps sono state inoltrate oltre 300.000 domande creando il blocco del sistema. "Quella che doveva essere una modalità semplificata si é rivelata un vero e proprio ritardo digitale - afferma l'avvocato Passaretti - Forse bisognava spiegare all'Inps che nel mondo reale se una procedura online comincia il primo aprile 2020 vuol dire che comincia alle 00.01 non all'apertura 'fisica' degli uffici".

Alle critiche dei cittadini si sono aggiunte quelle dell'opposizione. "Preoccupante la situazione in termini di sicurezza dei dati e di privacy degli utenti - ha spiegato in un post su facebook la leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni - Oltre al danno di ricevere poco più di una elemosina, ora migliaia di lavoratori rimasti senza reddito sono costretti a subire un vero e proprio calvario digitale per avere dallo Stato i pochi euro che il Governo ha stanziato. Purtroppo non è un pesce d'aprile ma una drammatica verità". "In Svizzera con un solo foglio ti accreditano subito fino a 500.000 franchi sul conto, in Italia milioni di italiani in coda virtuale", tuona il leader della Lega Matteo Salvini.

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