Giunta, Puc e cantieri bloccati: le verità dei consiglieri dimissionari
La conferenza degli esponenti di maggioranza e minoranza dopo la sfiducia al sindaco Velardi
I consiglieri comunali dimissionari di Marcianise hanno spiegato le motivazioni della loro decisione di interrompere la consiliatura, svelando la reale situazione dell'Ente e, soprattutto, quali erano i rapporti all'interno della maggioranza e come si affrontavano le problematiche.
Ad aprire i lavori, presso l'Auditorium della chiesa di San Giuliano, è stato il capogruppo di minoranza Dario Abbate che, dopo aver ricordato l'ex dirigente comunale Angelo Laviscio deceduto proprio oggi, ha dichiarato: "Marcianise aveva un sindaco che non era un sindaco visto che da oltre un anno disertava le riunioni di giunta e i consigli comunali, ad eccezione di qualche sporadica presenza. Ovviamente la giunta, senza una guida, non ha prodotto nulla. Le attività erano ferme. La piscina è ancora chiusa, Velodromo e Ring Verde sono abbandonati, il Teatro Mugnone è ancora un sogno. Le strade sono ormai un cantiere e da mesi la situazione è ferma in via Kennedy. Senza considerare i problemi legati a viale della Vittoria e via Novelli che diventavano fiumi quando pioveva, ebbene per fronteggiare gli allagamenti le precedenti amministrazioni avevano ottenuto un finanziamento da 5 milioni di euro per rifare le fogne, soldi che sono stati persi".
Sul post dell'ex sindaco Antonello Velardi in merito alla fine dell'amministrazione che avrebbe bloccato l'approvazione del Puc, Abbate attacca: "E' una menzogna del sindaco. Il Puc non era in dirittura d'arrivo perché il Piano non sarebbe stato approvato a breve. Infatti più di un anno fa il Genio Civile chiedeva un'integrazione al Puc ma chi di dovere si è accorto di questa Pec solo ad agosto scorso. E hanno inviato i documenti relativi al Puc ma il Genio Civile ha richiesto nuovamente gli stessi documenti di un anno fa perché non glieli avevano mandati. Quindi senza l'approvazione del Genio Civile il Puc non sarebbe stato approvato".
Abbate poi conclude: "La mancanza di rispetto del sindaco nei confronti del consiglio comunale e dei consiglieri era evidente e lo si è capito anche grazie all'audio diramato dal consigliere Valentino, che ha subito un vile e violento attacco e a cui va tutta la mia solidarietà. Inoltre voglio ricordare uno dei primi post dell'ex sindaco una volta tornato ad essere primo cittadino. Ebbene un cittadino doveva chiedergli una cosa perché aveva un problema e lui lo definì 'scocciatore'. Così venivano considerati i cittadini mentre un sindaco dovrebbe essere un padre per i cittadini, non fosse altro perché i cittadini hanno risposto nel sindaco la propria fiducia".
Quindi prende la parola il consigliere Giovan Battista Valentino: "L'ex sindaco era abituato ad avere un atteggiamento presuntuoso e e prepotente con i consiglieri maggioranza. Con me forse meno perché mentre gli altri lo lasciavano stare io l'ho spesso affrontato a viso aperto, come nel mese di dicembre scorso. Le minacce sono state la goccia che ha fatto traboccare il vaso, è venuto meno il rispetto del ruolo del consigliere comunale che ha il diritto, essendo eletto dal popolo, di partecipare alle decisioni prese. Noi abbiamo chiesto più volte solo di essere interpellati nelle scelte politiche compiute dall'amministrazione ma abbiamo sempre trovato un muro".
Valentino poi svela che situazione si era venuta a creare: "Si era arrivato al punto che tra consiglieri di maggioranza si doveva comunicare attraverso note di protocollo. All'ex sindaco non andava bene quando chiedevamo la condivisione delle scelte politiche della città. Si è arrivati al punto che l'ex sindaco ha bloccato i consiglieri di maggioranza sul telefono e su WhatsApp. Nonostante ciò, per il bene della città, abbiamo deciso di continuare".
L'esponente dei Moderati per Marcianise ha aggiunto: "Ormai la giunta campava alla giornata, con l'assessore che arrivava in Comune e vedeva se c'era urgenza. Poi sabato e domenica loro facevano le riunioni con un solo consigliere che veniva sempre chiamato mentre tutti gli altri consiglieri di maggioranza erano tenuti all'oscuro".
Quindi si fa riferimento al Puc e ai lavori alle strade: "Qualcuno ha detto e scritto che i consiglieri Valentino, Tortora e Lampitelli hanno mandato a casa l'amministrazione e per colpa loro la città non avrà il Puc. Ebbene proprio il giorno del consiglio comunale io ho detto che se il Genio Civile ha inviato il parere favorevole avrei fatto un passo indietro e quindi l'amministrazione non sarebbe caduta. Ho chiesto di vedere il documento, nessuno me l'ha mostrato perché non c'era nessun parere favorevole. Il Puc non si approva perché non si può approvare, è monco. Sulle strade dico perché i cantieri sono fermi. Il Comune non ha inviato gli atti alla Regione per far sbloccare il finanziamento alla ditta che per due mesi ha lavorato senza soldi e adesso i cantieri sono fermi, con i conseguenti disagi per residenti e attività commerciali di via Kennedy e viale Evangelista. Abbiamo fatto tante proposte, come sui loculi e le piazzette, ma sempre rimaste inascoltate".
Infine Valentino è tornato sul colloqui avuto col sindaco, il cui audio è stato reso pubblico dallo stesso consigliere: "Sinceramente ho avuto anhe paura per la mia incolumità, visto che l'ex sindaco è stato trattenuto a stento dall'aggredirmi anche fisicamente dopo quella verbale".
A prendere la parola anche gli altri due consiglieri di maggioranza che hanno firmato le dimissioni, Francesca Tortora e Francesco Lampitelli.