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Il Comune rigetta il condono ma sbaglia i documenti, stangata dal Tar

L'Ente 'sconfitto' in tribunale: atto annullato e condanna al pagamento di 1000 euro a favore del ricorrente

Una sentenza 'storica'. Il Tribunale Amministrativo regionale della Campania (sezione Ottava, presidente Francesco Gaudieri), ha accolto il ricorso di un cittadino di Casal di Principe che aveva chiesto l'annullamento del 'diniego di condono edilizio'. Secondo il giudice "l’amministrazione comunale non ha provato l’invio di un’espressa richiesta di integrazione documentale (il preavviso di diniego non contiene alcun invito perentorio alla produzione della documentazione), per cui il diniego impugnato, radicato alla mancata produzione della documentazione occorrente “alla data di presentazione della domanda”, deve ritenersi illegittimo e come tale va annullato, fatti salvi gli ulteriori provvedimenti dell’amministrazione".

E di conseguenza vince il ricorso il cittadino di Casal di Principe, per quella che è una sentenza - come già detto - veramente importante. Il tutto parte nel 2018 quando il cittadino casalese impugna il provvedimento recante il diniego di condono edilizio "chiedendone l’annullamento per violazione di legge ed eccesso di potere". Nelle motivazioni il giudice dice che "deve ritenersi consolidato in giurisprudenza il condivisibile principio in forza del quale la carenza documentale di una domanda di condono edilizio può dare luogo ad una declaratoria di improcedibilità dell’istanza soltanto laddove la pubblica amministrazione abbia preventivamente formulato al soggetto interessato una espressa e specifica richiesta di integrazione della documentazione necessaria, in conformità alla norma di riferimento".

Cosa che non è avvenuta in questo caso e quindi il provvedimento dell'Ente "deve ritenersi illegittimo e come tale va annullato". Condannato il Comune anche al pagamento delle spese di lite liquidate in 1.000 euro oltre oneri accessori.

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