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Venerdì, 19 Aprile 2024
Attualità Casapesenna

Condono per le case abusive, bufera sul sindaco 'ribelle': "E' in malafede"

Il primo cittadino di Casapesenna nel mirino del collega di Lacco Ameno per gli abbattimenti e il 'condono' per Ischia

E’ scontro tra sindaci per la questione degli abbattimenti delle case abusive. Un tema tirato in ballo a livello nazionale con le polemiche sul presunto condono ‘firmato’ Movimento 5 Stelle per le abitazioni di Ischia, presente nel decreto per Genova, e poi rilanciato a Caserta dal sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa.

Le accuse di De Rosa

Il primo cittadino si era scagliato nei giorni scorsi contro la Procura, che “continua ad ordinare abbattimenti di abitazioni, ma io adesso mi ribello. Voglio buttare giù tutti i palazzi costruiti dai camorristi ma non posso mandare in mezzo alla strada famiglie che hanno sempre lavorato e che hanno sbagliato in passato per quelli che reputo ‘abusi di necessità’”. De Rosa aveva poi inserito nel discorso proprio gli abusi di Ischia: “Il condono deve esserci nei nostri territori dove quelle case abusive sono abitate da famiglie che altrimenti si ritroverebbero senza un tetto, e non a Ischia (voluto dal Governo M5s-Lega) dove la maggior parte vive quelle abitazioni di lusso solamente per le vacanze”.

La replica di Pascale

Un attacco che non è andato giù al primo cittadino di Lacco Ameno Giacomo Pascale, che oggi dalle colonne del quotidiano ‘Il golfo’ risponde alle accuse di De Rosa con durezza. “Il sindaco di Casapesenna – spiega Pascale - si è lasciato trascinare da questo fango mediatico e politico che ha travolto la nostra isola. Ma lui, un uomo delle istituzioni come me, dovrebbe avere un approccio più ideologico e meno demagogico alla norma per capire di cosa si sta parlando. Sarei curioso di sapere se il sindaco di Casapesenna ha letto il decreto, ormai legge, relativo ad Ischia o si è lasciato solo trascinare da ciò che ha sentito dire”.

“Quello che oggi è diventato legge - continua il primo cittadino di Lacco Ameno - non è un condono, figuriamoci tombale, né una sanatoria perché non riapre i termini, e la disamina delle pratiche di condono lascia in pregiudicato l’esito perché nelle aree sottoposte a vincolo, come da noi, bisogna tener presente che la Soprintendenza deve rilasciare il parere per il titolo abilitativo edilizio in sanatoria. In realtà – conclude Pascale - c’è molta confusione. Ma finché viene creata artatamente da una parte politica, posso anche capirlo perché fa parte del ‘gioco delle parti’, ma da un sindaco non me l’aspetto. Ed allora delle due l’una: o il sindaco è in malafede o non ha letto la norma”.

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