"Il Comune vuole vendere il terreno vicino al lido del consigliere"
Dichiarazione di voto al vetriolo di Scialla. La maggioranza batte in ritirata e rinvia la discussione sul piano di alienazioni
Il Comune mette in vendita un terreno confinante con il lido del consigliere comunale. A sollevare il caso in Consiglio è stato Giuseppe Scialla, esponente d'opposizione dell'assise civica di Castel Volturno, che ha costretto la maggioranza a ritirare dalla discussione del parlamentino quella relativa il piano di alienazione dei beni comunali.
Un argomento caldo che è arrivato in consiglio con ben 8 mesi di ritardo. "La proposta di deliberazione è del 29 marzo", chiarisce Scialla cioè, "era già pronta e scritta 6 mesi prima dell’approvazione del bilancio". E allora come mai è stata discussa soltanto ieri? Per Scialla il motivo è negli atti della proposta di deliberazione da cui si evince un aumento da 167mila euro per l'inserimento nel piano di un terreno.
"Controllando le mappe catastali e sovrapponendo le stesse ai rilievi satellitari si è evidenziato che questa particella si trova in località Destra Volturno e confina: a ovest con il mare; a nord con lo scolmatore Lavapiatti; a est con il caseggiato in fondo ai viali Ledro, Annone, Viverone ed altri viali; a sud con il viale di accesso al lido Luise", ha precisato Scialla in Consiglio. Ed in particolare, sul lato mare, proprio a confine "con il Lido Casetta Rossa" che "è del Consigliere Rocco Ambrosone", ha evidenziato.
Per Scialla, dunque, "ci troviamo a decidere, insieme al Consigliere Rocco Ambrosone, se approvare o meno un piano delle alienazioni che include un terreno che, una volta approvato il piano, potrà essere venduto dal comune". Per questo Scialla con i consiglieri Rosa Raimondo, Anastasia Petrella, Nicola Oliva, Vincenzo Riccardo e Dario Napoletano ha espresso voto contrario all'approvazione del piano di alienazioni con invito ai consiglieri di maggioranza a fare lo stesso.
Dopo la dichiarazione di voto al vetriolo sull'assise è calato il silenzio, fino a quando l'ordine del giorno che è stato ritirato e rinviato a futura seduta (dopo 8 mesi) per ulteriori chiarimenti. La sensazione è che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca.