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La commissione d’accesso "cambia i piani" del sindaco: firmate le "revoche"

Revocate le autorizzazioni per 4 dipendenti dell’Ufficio Tecnico che lavoravano “in extra” anche in altri Comuni

L’arrivo della commissione d’accesso al Comune di Sparanise costringe il sindaco Salvatore Martiello a “rivedere i piani” anche per quel che riguarda i dipendenti. Con la delibera numero 54, infatti, la giunta presieduta dal primo cittadino (messo sotto indagine dalla Dda), col voto favorevole degli assessori Mirella Spinosa, Immacolata Mandara e Gaetano Di Maio, hanno revocato le autorizzazioni che permettevano a quattro dipendenti dell’Ente di prestare servizio in altri Comuni.

In particolare sono state revocate le autorizzazioni per l’istruttore tecnico Renato Di Fonzo (che lavorava anche al Comune di Piana di Monte Verna); al collega Antonio Cerullo (che prestava servizio anche a Castel Morrone); al Raffaele Della Gatta (che era stato autorizzato a lavorare anche a Rocchetta e Croce); al geometra Raffaele Della Gatta per il quale era stata stipulata una convenzione col Comune di Carinola per 12 ore settimanali.

Le autorizzazioni erano state concesse sulla base di quanto stabilito dal comma 1 dell’articolo 557 della legge 311/2004 che consente ai Comuni con popolazione inferiore a 5000 abitanti di utilizzare dipendenti a tempo pieno di altre amministrazioni oltre il limite delle 36 ore settimanali e nel limite delle 48 ore settimanali. Di fatto un “extra lavoro” per i dipendenti che non andava ad intaccare il proprio incarico nel Comune di appartenenza.

Ma Martiello e la sua giunta hanno deciso di revocare tutto, motivando questa scelta col fatto che “sussistono diversi indirizzi della giunta non ancora evasi dall’ufficio tecnico”; che “occorre porre in essere le attività necessarie alla realizzazione degli obiettivi del Pnrr”; che “è necessario predisporre gli atti propedeutici all’approvazione del bilancio di previsione 2022 di competenza dell’ufficio tecnico”, e che “l’insedimaento della commissione d’access ha determinato esigenze istruttorie non previste e necessarie per dormire alla commissione tinti gli atti richiesti”.

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