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I revisori dicono 'sì' al Consuntivo senza i 17 milioni di debiti. "Allora sia l'Osl a pagare il prestito"

L'ex assessore Spirito nutre tanti dubbi: "Il collegio aveva auspicato la richiesta di un parere, ma ci siamo affidati a quello rilasciato ad un altro Ente"

Il collegio dei revisori dei conti del Comune di Caserta ha dato parere positivo al Conto Consuntivo 2020 modificato in extremis dalla giunta su proposta dell’assessore alle Finanze Gerardina Martino. Il nodo cruciale era lo ‘spostamento’ del Fondo anticipo liquidità (FAL) all’Organismo Strardinario di Liquidazione (quindi nella massa del dissesto) eliminandolo dalla parte di debito del Comune di Caserta. Una operazione che ha permesso all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Marino di chiudere il Consuntivo 2020 con un disavanzo di appena 3 milioni di euro (con l’esclusione dei 17 milioni ottenuti dalla Cassa depositi e prestiti).

I revisori prendono atto della scelta del Comune

Su questo punto, i revisori Giuseppe Fattopace, Antonio Tardio e Donato Toriello non si sono “soffermati” più di tanto, evidenziando nel parere di aver constatato “che il FAL non è stato accantonato nel risultato di amministrazione in quanto il Comune di Caserta è in dissesto finanziario dal 2018”. Un chiarimento è stato messo nero su bianco solo nelle conclusioni da 2 revisori (Tardio e Toriello) che hanno aggiunto: “In riferimento al bilancio di previsione 2020-2022 del Comune di Caserta era stato espresso parere favorevole con riserva in quanto ritenevamo necessario che fossero chiesti chiarimenti al Ministero dell’Interno o alla Corte dei Conti circa il comportamento contabile adottato dall’Ente, ossia quello di non aver inserito il FAL nel risultato di amministrazione. A tal proposito si segnala la risposta del Ministro dell’Interno ad un quesito del Comune d Benevento nella quale viene chiarito che non vi è obbligo per i Comuni dissestati di prevedere l’accantonamento del FAL nel bilancio di previsione e di conseguenza nel rendiconto e che conseguente il comportamento del Comune di Caserta risulta corretto”.

"Il sindaco chieda lumi alla Corte dei Conti"

Non è dello stesso avviso, invece, l’ex assessore alle Finanze Nello Spirito, colui che spinse per dichiarare il primo dissesto finanziario durante l’amministrazione Del Gaudio. “Ci sono due sentenze della Corte Costituzionale che dicono esattamente il contrario, cioè che il FAL va inserito nel disavanzo ed invece al Comune di Caserta decidono di fare esattamente il contrario, essenzialmente per fini elettorali”. Ed aggiunge: “Se ritengono che il FAL debba essere gestito dall’Osl, allora il Comune non dovrebbe pagare neanche le due rate di giugno e dicembre alla Cassa depositi e prestiti, ma dovrebbe lasciarlo fare all’organismo di liquidazione. Altrimenti si rischia di violare la par conditio creditorum”. L’ex assessore ricorda che “i revisori avevano chiesto all’amministrazione comunale di Caserta di chiedere un parere al ministero dell’interno ma ciò non è stato fatto. Il sindaco Marino, per eliminare ogni ombra, potrebbe anche porre il quesito alla Corte dei conti della Campania se è convinto dell’operazione che sta facendo”.

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