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Attualità Sessa Aurunca

Il comandante dei vigili denuncia consigliere comunale

Emerito al contrattacco: "Ora spiego come stanno le cose a ragionier Pecunioso..."

Non si è fatta attendere la risposta dell’ex sindaco di Cancello ed Arnone Pasqualino Emerito, oggi comandante della polizia municipale di Sessa Aurunca, alle durissime accuse che gli sono arrivate dai consiglieri comunali di opposizione Emilio Pecunioso e Luigi Tommasino che hanno alzato un polverone sulla sua assunzione nel Comune guidato dal sindaco Silvio Sasso. Ma è soprattutto al primo che si rivolge l’ex primo cittadino annunciando anche la volontà di presentare una denuncia nei suoi confronti. 

“Premetto che dal primo agosto 2003 sono Comandante della Polizia Municipale del Comune di Cancello ed Arnone, transitato per mobilità nei ruoli organici del Comune di Francolise dal novembre 2008, Ente dal quale sono stato distaccato dapprima nel Consiglio della Regione Campania, VIII Commissione Agricoltura (anno 2015), quindi alla Giunta Regionale della Campania (anno 2016), ed in ultimo, il primo dicembre 2016 al Comune di Sessa Aurunca. Dal 28 dicembre 2017 sono dipendente a tempo indeterminato del Comune di Sessa, con qualifica di comandante della polizia municipale. Dal tenore della nota del Consigliere comunale Pecunioso ritengo che egli non abbia ben chiara la distinzione tra l’instaurazione del mio rapporto di lavoro alle dipendenze del Comune di Sessa con contratto a tempo indeterminato ed il conferimento dell’incarico dirigenziale”. 

Qui entra nel merito: “Nel dicembre 2017 sono divenuto dipendente del Comune di Sessa per un provvedimento formale adottato dal Responsabile dell’area affari generali del Comune, emesso in esecuzione della programmazione triennale del fabbisogno del personale approvata dalla Giunta comunale, conformemente alle prescrizioni imposte dal collegio dei revisori dei Conti del Comune. La procedura è stata adottata in ossequio al dettato dell’articolo 30 comma 2-bis del d.lgs. 165/2001 che riserva la priorità dell’immissione in ruolo dei dipendenti, provenienti da altre amministrazioni, in posizioni di comando o di fuori ruolo, appartenenti alla stessa area funzionale, che facciano domanda di trasferimento nei ruoli delle amministrazioni in cui prestano servizio. Quindi per spiegarlo chiaramente al consigliere Pecunioso, nel dicembre 2016, sono stato comandato presso il Comune di Sessa Aurunca. Nel dicembre 2017 sono diventato dipendente a tempo indeterminato di categoria D.3 giuridico – D.5 economico del Comune di Sessa. Il conferimento dell’incarico di responsabilità è altra cosa. Esso è una prerogativa del sindaco. La norma più volte citata dal Ragioniere, e per la quale si ritiene esperto interprete, il decreto legislativo 39/2013, disciplina il conferimento di incarichi presso la pubblica amministrazione e nello specifico la loro incompatibilità e/o inconferibilità. Quindi nel caso dovessero esservi problematiche eccepite dal Consigliere e rilevate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, queste riguarderebbero il solo conferimento dell’incarico di Responsabile, non anche il rapporto di lavoro alle dipendenze del Comune di Sessa Aurunca, che resterebbe salvo perché non disciplinato dalla norma citata ed estraneo al sindacato dell’Autorità Anticorruzione”. 

Emerito poi aggiunge: “Mi sento di rassicurare il Ragioniere Pecunioso circa gli adempimenti del Responsabile per la Prevenzione della Corruzione del Comune di Sessa Aurunca. Il Segretario comunale ha adottato, prudenzialmente, un provvedimento che rende nullo il conferimento del mio primo incarico di Responsabile, quello del 01.12.2016. È chiaro però che il provvedimento sindacale del 2018 non è posto proprio in discussione, poiché anche qualora si propendesse per l’inconferibilità scaturente dal ruolo di assessore dell’Unione, la nomina di Comandante è intervenuta ben oltre il periodo di raffreddamento stabilito dalla norma, il D.Lgs. 39/2013. In ogni caso, valutate le ulteriori illazioni gratuitamente prodotte nei miei confronti dal Consigliere di minoranza Pecunioso, adirò le vie legali per la tutela del mio buon nome”.

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