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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Colf e badanti, Caserta maglia nera d'Italia: record di lavori a nero

I dati della quarta edizione del Rapporto annuale sul lavoro domestico, realizzato dall’Osservatorio Domina con la collaborazione scientifica della Fondazione Leone Moressa

La provincia di Caserta è ultima in Campania per la presenza percentuale di colf e badanti. Lo evidenzia la quarta edizione del Rapporto annuale sul lavoro domestico, realizzato dall’Osservatorio Domina con la collaborazione scientifica della Fondazione Leone Moressa.

A Caserta ci sono più colf che badanti (3.590 contro 2.416 badanti). Praticamente ogni mille abitanti, infatti, si contano 4 colf. Stesso discorso per le badanti: ogni mille abitanti Caserta ne conta 5,3 e si tratta del dato più basso. Famiglie meno pretenziose e anziani più autosufficienti da queste parti? O maggiore incidenza di contratti in nero? Forse un po’ dell’uno e un po’ dell’altro, visto che lo studio dell’Osservatorio Domina evidenza la persistenza in tutta Italia di un alto tasso di irregolarità.

Nonostante l’emersione avviata nel 2020, il settore domestico è nettamente al comando della classifica dei settori con lavoratori in nero (52,3%), contro una media nazionale in tutti i settori del 12,0%. I lavoratori domestici totali sono circa 2 milioni, di cui meno della metà in regola. E a proposito di emersione, va ricordato che comunque sono stati quasi mille in più i contratti di lavoro fra badanti e colf stipulati sulla spinta della sanatoria 2020.

Per quanto riguarda le colf, Terra di Lavoro è passata da 2.859 a 3.395, con un incremento percentuale del 19% rispetto al 6,5% del dato medio nazionale, mentre le badanti sono aumentate da 1.640 a 2.084 e in questo caso il tasso di aumento è del 27% rispetto all’8% registrato in Italia. Un chiaro effetto della sanatoria. Numeri più alti anche guardando più indietro nel tempo: in provincia di Caserta nel 2018 si contavano 3.087 colf e 1.635 badanti.

La spesa in provincia di Caserta ha sfiorato invece i 42 milioni di euro. E in prospettiva il lavoro nel settore domestico è destinato ad aumentare. Per il progressivo invecchiamento della popolazione in Campania nel 2050 vi saranno 337 mila anziani in più (ultraottantenni) e 205 mila bambini in meno (0-14 anni). La componente anziana diventerà più numerosa di quella infantile (13,3% della popolazione contro 11,9%) e in quella prospettiva, naturalmente, il numero di badanti è previsto in crescita.

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