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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Troppe sagre, la Coldiretti vuole mettere un freno

L'associazione casertana chiede regole più stringenti per impedire eventi 'speculativi'

Ce ne sono in ogni dove e in qualsiasi periodo dell’anno, a volte si presentano anche sotto ‘mentite spoglie’. Sono le sagre, che hanno avuto negli ultimi anni un vero e proprio boom, tanto da allarme la Coldiretti Caserta.

Il direttore Angelo Milo e il presidente Manuel Lombardi hanno infatti firmato una sorta di appello, per chiedere di mettere un freno al proliferare selvaggio di sagre perché “non tutte sono organizzate bene; alcune dovrebbero essere impedite”.

Affianco ad alcune manifestazione storiche, con una grande storia alle spalle, ve ne sono decine di fresca invenzione che però fanno discutere. “Al centro di quasi tutte le sagre c’è il prodotto tipico, la cucina tipica, il bene naturale “tipico” come contorno - ricordano Milo e Lombardi - Non di rado i prodotti tipici offerti di tipico non hanno niente. In questo caso la dimensione meramente speculativa si può agevolmente rilevare, ma la stragrande maggioranza dei partecipanti non si pone proprio il problema, essendo spinta da altre motivazioni. Questi “non eventi” possono danneggiare l’immagine delle poche sagre serie, che vivono dell’apporto di schiere di volontari e contribuiscono veramente a valorizzare le risorse locali di qualità”.

Anche per questo la Coldiretti Caserta ha avanzato una serie di proposte per mettere un freno all’organizzazione di sagre ‘speculative’ e mal organizzate, rendendo un “prodotto DOP”. “L’ammissione - è il ‘programma’ Coldiretti - dovrebbe essere consentita a quelle sagre che dimostrano almeno di: possedere una documentazione tecnica e storica sui prodotti tipici da valorizzare;  selezionare e controllare la qualità della merce posta in vendita o cucinata;  coinvolgere in un ruolo attivo gli operatori economici. Il Consorzio dovrebbe effettuare dei controlli prima di rilasciare un certificato, ed inviare un proprio ispettore ad ogni edizione della sagra iscritta, per rilevare eventuali deviazioni che giustificherebbero una eventuale espulsione”.

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