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Ecosistema urbano, Legambiente 'boccia' Caserta: "53 giorni di sforamento per lo smog"

Il report: meno di un metro quadrato di superficie pedonale per ogni residente, raccolta differenziata al 51%. Il Capoluogo guadagna 38 posizioni e si piazza al 57esimo posto

Caserta non è ancora una 'città sostenibile' nelle politiche ambientali, ma rispetto allo scorso anno fa un deciso passo in avanti. È il quadro che emerge da Ecosistema Urbano 2018 di Legambiente, l’annuale rapporto sulle performance ambientali delle città capoluogo realizzato con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de ‘Il Sole 24 Ore’.

"L’insieme dei capoluoghi di provincia della nostra regione- commenta Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania- si presentano come città apatiche, statiche e pigre. Rimpastano le giunte, cambiano gli attori ma alla fine il risultato non cambia: nessun scatto, nessuna innovazione, nessun beneficio. Quella urbana è grande questione nazionale. Se da un lato è chiaro che dai sindaci delle nostre città si deve certamente pretendere molto più coraggio, molta più discontinuità e capacità di innovazione,al stesso tempo è il Paese che deve fare un investimento politico ed economico e mettere tra le priorità di governo un piano per traghettare le città, tutte insieme e non una alla volta, al di là delle secche. Fa da contraltare a questo scenario di pigrizia amministrativa una rinnovata vitalità sociale, un crescente numero di progetti partecipati, di reti associative, di condomini green, di cooperative di comunità. Le forme e i luoghi possono essere molto diversi, ma il principio è sostanzialmente lo stesso: nelle aree urbane, in periferia come nei quartieri centrali, c’è una tensione popolare verso un rinascimento del senso di appartenenza e uno sforzo comunitario per riappropriarsi dei luoghi e dello spazio pubblico. C’è un mondo in movimento- conclude Imparato, presidente Legambiente Campania- che crea economia green - e reclama dai decisori pubblici (locali e nazionali) scelte, coraggio, cambiamento”.

Caserta rispetto allo scorso sale in classifica recuperando 38 posizioni, raggiungendo la 57a posizione classificandosi a metà classifica, dopo aver pagato nel 2017 lo scotto di piazzarsi in 95esima posizione. Sono ben 53 i giorni di superamenti quotidiani del limite dei 50 μg/m³ per il Pm10 nel 2017. La raccolta differenziata fa registrare una percentuale pari al 51% ma ancora alta la produzione annua pro capite di rifiuti urbani alta pari a 492kg/ab. Sono appena 0,11 i metri quadrati di superficie pedonale a disposizione di ogni residente mentre sono 20,2 mq di verde fruibile in area urbana per abitante. Non risponde sulla dispersione della rete mentre la capacità di depurazione pari al 93%.

Per quanto riguarda gli altri capoluoghi della Campania, Napoli è all’89° posto e si piazza stabilmente nella parte bassa della graduatoria, Avellino crolla toccando la 76a posizione. Appena sufficiente Salerno al 54° posto, Benevento conquista la palma per la miglior performance tra i capoluoghi campani con il 40° posto.

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