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Il vescovo Di Donna diventa cittadino onorario di Arienzo

La proposta del sindaco Guida: il 3 luglio il consiglio comunale

Domenica 3 luglio la convocazione della seduta straordinaria del consiglio comunale per il conferimento della cittadinanza onoraria a monsignor Antonio Di Donna, vescovo di Acerra. La proposta, che arriva direttamente dal sindaco Giuseppe Guida, sarà seguita dalla votazione della Delibera di Consiglio numero 20, che sancirà formalmente l’attribuzione dell’onorificenza.

Il Consiglio, che si riunirà eccezionalmente nella Chiesa della SS. Annunziata, a partire dalle ore 12.00, si svolgerà a porte aperte. Prima dell’invito al voto, per acclamazione, si darà lettura delle motivazioni, anticipate, oggi, dalle dichiarazioni del primo cittadino: ”Fin dal suo ingresso in Diocesi, Sua Eccellenza Mons. Antonio Di Donna si è mostrato vicino alla comunità arienzana e all’attività condotta dall’Amministrazione Comunale, portando avanti un’opera pastorale costantemente rivolta al bene comune. Ѐ un suo grande merito aver accresciuto il ruolo della Chiesa e aver rinsaldato lo spirito di solidarietà e fratellanza che lega i membri della nostra collettività, rimasto vivo soprattutto nei periodi più difficili che hanno caratterizzato il nostro paese, divenendo il suo impegno un esempio di fede e di attenzione verso il prossimo. L’apertura delle porte della Chiesa e lo spirito di adattamento dimostrato hanno, poi, contribuito ad un’ulteriore crescita del tessuto sociale e civile sul nostro territorio. La sua azione rimane, tuttora, centrale e il riconoscimento che intendiamo attribuire sarà il segnale di una maggiore integrazione e di un rinnovato legame con i cittadini, che sapranno ricambiare mantenendo i più alti valori e un grande spirito di accoglienza”.

Al termine della mozione, il riconoscimento sarà, inoltre, sancito dalla consegna di una pergamena, a firma del Sindaco e dell’intera Amministrazione. Prima del Consiglio, si procederà con la consegna di una serie di encomi riservati a tutti coloro che, nel corso del lavoro svolto e nell’attività di volontariato prestata sul territorio, si siano distinti nelle azioni di supporto alle persone e alle famiglie in difficoltà. In particolare, saranno destinatari di tali encomi i cittadini attivatisi durante le fasi cruciali della guerra in Ucraina, impegno tradottosi principalmente nell’ospitalità offerta ai rifugiati, e nel lungo periodo della pandemia.

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