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Il giudice Cioffi candidato 'indipendente' al Csm: "Sganciato dal malsano sistema delle correnti"

Il magistrato di Napoli Nord in campo come outsider: "Società reclama cambio di orientamento nella magistratura"

Il candidato outsider che punta alla meritocrazia, trasparenza, celerità che possono essere attuate grazie all'indipendenza e all'indifferenza. È così che potrebbe definirsi il magistrato Giuseppe Cioffi, assegnato alla Seconda Sezione Penale del Tribunale di Napoli Nord, candidato alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Superiore della Magistratura.

"Ciò che mi ha portato a candidarmi è un connubio di più fattori. Sicuramente l'occasione dettata dalla nuova legge elettorale introdotta dalla riforma Cartabia e dalla mia personale storia di essere un indipendente assoluto da quando sono uscito dai ranghi dell'Anm pur rivestendo un ruolo di vertice fin da giovanissimo - ha spiegato a Casertanews il magistrato Cioffi ponendo l'accento sulla sua indipendenza - Non mi candido con nessuna corrente, anzi mi candido proprio per dare un'occasione ai colleghi che oramai sono assuefatti al sistema correntizio che a mio avviso non si addice alla magistratura. Mi muovo nella logica dell'indipendenza assoluta al di fuori appunto delle correnti per dare un bilanciamento allo strapotere correntizio. La nuova legge infatti consente che al Consiglio Superiore della Magistratura ci siano persone sganciate dal malsano sistema correntizio".

Il voto per l'elezione dei membri dell'organo di autogoverno sarà, infatti, il primo introdotto post riforma della Guardiasigilli Marta Cartabia e sarà improntato su un sistema maggioritario binominale con quota proporzionale. I collegi saranno quindi uno solo per eleggere due giudici della Cassazione, due collegi per eleggere cinque pubblici ministeri, quattro collegi per l'elezione di 13 giudici. In tutto saranno 20 membri togati del Csm con 10 laici. Secondo la riforma della ministra due saranno i criteri da seguirsi ovvero quello della continuità territoriale tra i distretti giudiziari vicini che dovrà adattarsi alla geografia italiana e quello della tendenziale omogeneità numerica degli elettori effettivamente presenti nei distretti.

Nonostante tale riforma sia stata aspramente criticata il magistrato Cioffi si mostra a favore: "È un nuovo voto con la riforma Cartabia e ci saranno nuovi compiti del Csm, nuovi compiti degli addetti nella speranza che ci saranno nuove logiche e tempi rapidi. Se una critica posso muoverla lo faccio contro chi muove le acque del terrore poiché questo attira consensi". Il magistrato outsider - l'unico proveniente dal Tribunale di Napoli Nord e candidato nel collegio 3 dei giudicanti - spiega quanto tale fattore sia un onore, un impegno: "È un impegno poiché sono stato anche il presidente facente funzioni del Tribunale di Napoli Nord agli albori. Ho assistito a come le cose non andavano benissimo per colpa dei soliti responsabili provenienti dalle alte sfere della politica e delle istituzioni. Tutti i magistrati ce l'hanno messa tutta persino nella gestione degli uffici dei giudici di pace, responsabilità che ci è piombata addosso nel 2016.Abbiamo cercato di cogliere gli aspetti che ci provenivano da vari piani per cercare di farlo funzionare tra mille difficoltà. Se non ci sono risorse,mezzi e uomini e con l'aggiunta di cattive pratiche da debellare il compito diventa improbo. Ne siamo venuti comunque a capo".

Un cambio di passo è quanto auspica il candidato "controcorrente" del tribunale normanno per le elezioni del Csm: "Spero e confido che in quel cambio di orientamento che la società reclama alla magistratura possa essere interpretato da un Consiglio Superiore nuovo, con regole nuove che si presti ad ottenere la fiducia dei magistrati che debbono guardare nelle istituzioni e non nel consigliere di riferimento per avere un contatto. Auspico un Csm più vicino ai piccoli uffici in difficoltà che per mantenersi debbono avere i supporti. Uffici sofferenti come quelli di Napoli Nord e la Corte di Appello di Napoli devono essere sostenuti adeguatamente per quanto sia compito del Csm in modo diretto grazie all'interlocuzione con organismi ministeriali e governativi. Con la mia candidatura vorrei dare la possibilità ai tanti magistrati scontenti di vedere una rappresentanza in un cambio di passo da parte di chi ha un'esperienza di 35 anni fatta tra istituzioni e magistratura, una storia di indipendenza e di indifferenza giacché tra 5 anni posso andare in pensione e di certo il Csm non mi serve come trampolino di lancio verso futuri incarichi. Ho solo la volontà di quel mutamento di senso oramai necessario", conclude il giudice Cioffi.

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