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Domenica, 1 Ottobre 2023
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Centro di riabilitazione sospeso, 200 famiglie abbandonate: "Nostri figli hanno bisogno di terapie"

L'Asl ha disposto la sospensione dell'attività convenzionata dopo i problemi strutturali riscontrati: "Pronti a denunciare tutto"

"Nessuno ci ha avvisati ed ora non sappiamo come fare. I nostri figli hanno bisogno delle terapie". Katia è una delle mamme dei ragazzi che si recano al centro Cefim di via Ferrarecce a Caserta per il quale l'Asl, lo scorso 25 agosto, ha disposto la sospensione delle attività convenzionate. Sono circa 200 le famiglie che al rientro dalle vacanze estive hanno trovato il centro chiuso, o meglio, aperto solo per le attività a pagamento. Ad avvisarle solo un cartello affisso all'ingresso. 

La delibera dell'Asl

La vicenda ha inizio a marzo scorso quando la Commissione dell'Asl ha effettuato un sopralluogo al centro di riabilitazione Cefim durante il quale emersero criticità strutturali e agli impianti. La società ha comunicato all'Asl il cronoprogramma per la risoluzione delle problematiche riscontrate con la riduzione della superficie della struttura a 458,86 metri quadrati. Troppo pochi essendo necessari almeno 600 metri quadrati per l'attività convenzionata. Così sono venuti meno i requisiti strutturali essenziali per lo svolgimento delle attività delle prestazioni a carico del Sistema Sanitario Regionale che, dunque, sono state sospese "sino al completamento dei lavori e al ripristino degli spazi utili previsti dalla normativa vigente", si legge. 

Il dramma delle famiglie

Un vero e proprio dramma che si è consumato ai danni di circa 200 famiglie che si recano al centro Cefim per le terapie ai figli, molti dei quali affetti da disabilità anche gravi. Alla ripresa delle terapie, infatti, i genitori hanno fatto l'amara scoperta: le terapie convenzionate sono sospese. "Adesso chi ci garantisce le terapie - commenta Katia, una delle mamme dei ragazzi - L'Asl ci consiglia di recarci in un altro centro ma le liste d'attesa sono lunghe. Si parla anche di un anno e mezzo in alcuni casi. I nostri figli hanno bisogno di terapie. Siamo indignati perché nessuno ci ha avvisati e ci siamo trovati all'improvviso senza assistenza per i nostri figli". I genitori sono pronti ad organizzare una manifestazione pubblica e denunciare la situazione anche all'autorità giudiziaria. 

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