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Bufera in Procura, Castaldi trasferita a Santa Maria dopo la fronda

La delibera del Csm. L'aggiunto di Nola nel mirino dei colleghi insieme alla procuratrice Triassi

Stefania Castaldi sarà Sostituto Procuratore a Santa Maria Capua Vetere dopo la 'fronda' alla Procura di Nola. Lo ha deliberato il Csm che ha dato il via libera al trasferimento "in prevenzione" a seguito dell’avvio del procedimento per incompatibilità. 

Castaldi era finita nel mirino dei colleghi della Procura Nolana insieme al capo della Procura Laura Triassi. Lo scorso 15 aprile, ben 12 dei 13 sostituti procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Nola hanno depositato al procuratore generale un esposto, che ha subìto una integrazione il 22 aprile 2021, nel quale i comportamenti del procuratore Triassi e del procuratore aggiunto Castaldi venivano ritenuti causa "... di un profondo disagio e penoso malessere" per l'intero ufficio che, veniva sottolineato, avrebbe determinato "verosimilmente, molteplici ed imminenti richieste di trasferimento ad altra sede". Nell'esposto fatto pervenire al procuratore generale veniva anche manifestato il timore che quei comportamenti "siano suscettibili di produrre l'inaccettabile rischio di una crisi dell'indipendenza interna dei sostituti dell'ufficio". I magistrati nell'esposto descrivono "innumerevoli e preoccupanti" episodi che hanno determinato uno stato di forte disagio, episodi anche diretti "a compromettere la dignità della funzione giurisdizionale dei sostituti dell'Ufficio".

Triassi nel corso della sua audizione al Csm ha avallato la tesi di un "complotto" ordito nei suoi confronti. Per questo il suo trasferimento è stato 'bloccato'. Sul caso ben 250 magistrati hanno firmato una petizione ribadendo come "a fronte di un'iniziativa volta a denunciare una situazione di penoso malessere" sia stata "di fatto paventata, senza ancorarla ad alcuna circostanza oggettiva, l'ipotesi di un complotto ai danni del procuratore e del procuratore aggiunto". I firmatari ritengono che alcuni consiglieri del Csm intervenuti a favore della sospensione per pregiudizialità disciplinare, che ha quindi bloccato il trasferimento di Triassi, "hanno adombrato l'idea che l'iniziativa assunta dai Sostituti fosse finalizzata esclusivamente a danneggiare la dirigenza (per motivi, tuttavia, sconosciuti) e non, invece, a garantire il buon andamento dell'ufficio e la necessaria serenità nell'esercizio delle funzioni giudiziarie. Sarebbe stata opportuna - scrivono - maggior cautela da parte dei consiglieri intervenuti". L'ipotesi del complotto "ha, comunque, determinato - proseguono - un inaspettato cambio di prospettiva nell'esame della grave situazione in cui versa attualmente la procura di Nola". Ha suscitato "stupore" anche "la richiesta, formulata da un altro consigliere, di accertare preliminarmente se permanessero nell'attualità le condizioni di grave disagio rappresentate nell'esposto, atteso che risale al 22 giugno 2021 - e cioè solo ad un mese prima del plenum - il deposito dell'ultima integrazione, sottoscritta anche dal personale amministrativo". 

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