Qualità della vita, Caserta perde un'altra posizione in classifica: è 94esima
Il report de 'Il Sole24Ore' conferma le difficoltà di Terra di Lavoro
Tra contagi, decessi, crisi economiche, lockdown e quarantene come si misura la qualità della vita? La 31esima indagine del Sole 24 Ore sul benessere nei territori, presentata sul Sole 24 Ore di lunedì 14 dicembre, parte proprio da questo interrogativo. L’obiettivo dell’edizione 2020, che analizza 90 indicatori, per la maggior parte (circa 60) aggiornati a questo terribile anno in base agli ultimi dati disponibili, è raccontare in presa diretta il differente impatto della pandemia da coronavirus sui territori.
La classifica: Caserta al 94esimo posto
La classifica generale premia Bologna, al primo posto, che guadagna ben 13 posizioni e traina un po’ tutte le province dell’Emilia Romagna. Ben cinque su nove si incontrano tra le prime venti: oltre al capoluogo, Parma (8ª), b (14ª), Modena (15ª) e Reggio Emilia (17ª). In particolare, Bologna è prima in livello di Ricchezza e Consumi, quarta in Affari e Lavoro, seconda in Ambiente e Servizi, terza in Cultura e Tempo Libero. Di contro non brilla per Sicurezza e gestione della giustizia (106ª): è nella parte bassa della graduatoria nazionale per denunce di furti, estorsioni, frodi, violenze sessuali, comune denominatore di molte città universitarie con un’alta presenza di fuorisede. La crisi penalizza le aree metropolitane più turistiche, come Venezia (33ª, in calo di 24 posizioni), Roma (32ª, -14), Firenze (27ª, -12) oppure Napoli (92ª, -11). E della mancanza di turisti risentono anche le località di mare: peggiorano le province di Puglia e Sardegna (fatta eccezione per Cagliari e Foggia), Rimini (36ª, perde 19 posizioni rispetto allo scorso anno), Salerno, Siracusa e Ragusa. In controtendenza solo la Liguria, tutta in miglioramento, dove addirittura Genova (19ª) celebra con una buona performance la riapertura del viadotto sul Polcevera dopo il crollo del ponte Morandi recuperando 26 posizioni. A registrare “scatti di crescita”, piazzandosi nella top ten, sono anche altre province di medie dimensioni come Verona (4ª, +3 posizioni), Udine (6ª, +10 che ottiene la sua migliore performance in Giustizia e sicurezza) e Cagliari (9ª, +11, regina della categoria Demografia e salute). Caserta si piazza invece al 94esimo posto (su 107) nella classifica generale: i dati peggiori sono quelli relativi al Reddito Disponibile, alla spesa delle famiglie, alle fatture commerciali ed ai protesti (che pongono la provincia sui bassifondi delle relative classifiche). Caserta e la sua provincia perdono complessivamente una posizione rispetto al 2019.
L’effetto Covid in 25 indicatori
Per comprendere meglio l’impatto della pandemia che ha sconvolto il 2020 - e inevitabilmente ha influito sulla la qualità della vita nelle province - l’indagine del Sole 24 Ore propone anche un focus su 25 indicatori, aggiornati tra il 30 giugno e ottobre di quest’anno. Tra questi: il Pil pro capite; le ore di cassa integrazione autorizzate; il Reddito di cittadinanza; i decessi e le nascite; le iscrizioni e le cancellazioni all’anagrafe e al registro imprese; il numero di bar e ristoranti; la litigiosità in tribunale. Dall’analisi dei 25 parametri emerge la profondità della crisi economica e sociale, per ora tenuta a bada da ammortizzatori, contributi e ristori statali. Il Reddito di cittadinanza, per esempio, aumenta nelle grandi metropoli e al Sud: a Milano, dove gli assegni sono poco meno di 13 ogni 1.000 abitanti, tra dicembre 2019 e agosto 2020 ne sono stati emessi il 40,3% in più. A Napoli e Palermo si tocca quota 49 e 51,5 contributi ogni 1,000 abitanti, in salita del 36% e del 33,2 per cento. A Caserta, invece, la media è di 47,9 ogni 1000 abitanti. Buone notizie arrivano dal tasso di natalità, visto che Caserta è ali terzo posto con 3.78 nati ogni mille abitanti; idem anche per l'Imprenditorialità giovanile con lo 0,12% di imprese registrate intestate ad under35 (3 posto nella relativa classifica)