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Abbattimenti, il sindaco rincara la dose: “Case costruite in un territorio senza leggi e senza Stato”

De Rosa risponde a Pascale: “Non volevo attaccare gli isolani, ma servono condizioni uguali”

L’ultimo ordine di abbattimento richiesto dalla Procura al sindaco di Casapesenna Marcello De Rosa (che costerà circa 90mila euro alle casse dell’Ente) lo ha mandato su tutte le furie. Il primo cittadino ha lanciato un accorato appello anche ai colleghi di Casal di Principe e San Cipriano per evitare di “mandare centinaia di famiglie in mezzo alla strada” e allo stesso tempo si è ‘opposto’ agli abbattimenti perché “una soluzione alternativa deve esserci. Le demolizioni possono essere evitate, come già confermato anche dal Governo per l’isola di Ischia”. E queste sue dichiarazioni sono salite sul traghetto e sono giunte direttamente al ‘collega’ ischitano di Lacco Ameno Giacomo Pascale che ha risposto a De Rosa dicendo anche che il sindaco di Casapesenna potesse essere ‘in malafede’.

De Rosa non ha fatto attendere la sua replica chiedendo proprio “di sapere Pascale di quale malafede parla, perché non ho proprio capito bene. Magari quando vorrà me lo spiegherà”. E quindi entra nel merito della vicenda: “Il mio non voleva essere un attacco ai cittadini di Ischia, anzi per me va bene che ci siano provvedimenti anche sull’isola. Solo che io ho l’obbligo di tutelare il mio territorio, ed è per questo che ho chiamato in causa anche tutto l’agro aversano. Mi sento parte delle istituzioni ma non accetto più che dopo magari 20 anni si svegliano le Procure e da un giorno all’altro iniziano a mandare ordini di abbattimenti. Ritengo che demolire crei un danno alle casse comunali e un danno a coloro che in passato hanno costruito sì in modo sbagliato ma in un territorio nato senza leggi e senza Stato”.

Sì perché De Rosa fa notare che “il primo Prg (Piano regolatore) si è avuto addirittura nel 2003, mentre Casapesenna esiste dal 1978. Lascio immaginare i problemi di questa terra. Sono contento che ad Ischia riusciranno a risolvere i problemi dell’abusivismo ma chiediamo l’aiuto al Governo anche per un territorio già tanto martoriato in passato. Chiediamo semplicemente che la legge sia uguale per tutti: a Casapesenna chiediamo di avere le stesse condizioni del provvedimento adottato per Ischia e quindi di poter usufruire delle stesse regole approvate per l’isola”.

Anche perché gli abbattimenti “devono essere fermati. Il mio è un accorato appello al Governo perché dobbiamo risolvere questo problema nato non per speculazione edilizia bensì per abusi realizzati per case di prima necessità. Da sindaco sono obbligato a mettermi una mano sul cuore perché non posso pensare che la soluzione sia quella di mandare per strada centinaia di famiglie e decine di bambini e quella di radere al suolo case che sono nate, come già detto, per necessità. Far partire gli abbattimenti creerebbe una emergenza gravissima e Casapesenna diventerebbe ingovernabile. Non possiamo farlo accadere”.

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