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Abbate “indaga” sulle tasse del sindaco dopo la scoperta degli abusi in casa

Interrogazione del consigliere: “Ha pagato Imu e Tari su dal 2004 ad oggi?”

Si preannuncia un consiglio comunale “ad alta tensione” quello in programma per giovedì pomeriggio a Marcianise. Il consigliere di minoranza, ex candidato a sindaco, Dario Abbate ha infatti presentato una interrogazione, indirizzata al dirigente alle Finanze Salvatore Fattore, con la quale vuole “indagare” sulle tasse pagate, o meno, dal sindaco Antonello Velardi. Nel mirino è finita, di nuovo, la costruzione abusiva scoperta nella casa del primo cittadino, con un sottotetto trasformato in luogo di abitazione, come conclamato dalle stesse verifiche effettuate dall’ufficio tecnico del Comune.

Ma Abbate va oltre, trovando lo spunto dalle parole utilizzate dallo stesso sindaco Velardi in un post su Facebook. “l Comune di Marcianise sta scovando tutti gli evasori che non pagano le tasse dovute, in particolare Tari e Imu, cominciando dalle aziende insediate nell'area industriale - che hanno goduto di un lungo periodo di comodità - e dagli studi professionali che si sono "dimenticati" di andarsi a dichiarare. La cosa non va giù a chi è tenuto a pagare” scrisse Velardi commentando proprio un articolo di Casertanews in cui si faceva riferimento alla necessità, da parte del Comune, di affidare gli incarichi legali per essere rappresentato in giudizio contro le aziende che avevano fatto ricorso.

E da qui prende spunto l’interrogazione del consigliere Abbate. “Ad oggi non è dato sapere se le opere abusive siano state demolite e se sia avvenuto il ripristino dello stato dei luoghi così come ordinato dal Comune di Marcianise” scrive nell’interrogazione. “La questione, per quanto coinvolga la sfera personale del sindaco, non può essere sottovalutata né ignorata proprio per il ruolo di “primo cittadino” che riveste l’interessato. La disapplicazione del provvedimento posto in essere dal Responsabile del servizio porrebbe il primo cittadino in una posizione di inaccettabile privilegio rispetto a quanti hanno subito drammaticamente l’abbattimento delle loro abitazioni, spesso realizzate per mera necessità (cd. abuso di necessità). Si rende, pertanto, necessario fare chiarezza sulla questione e si rende indispensabile che i Cittadini conoscano la verità su una questione che investe il loro Sindaco. La conoscenza della verità è finalizzata anche ad accertare un possibile ulteriore abuso commesso dal primo cittadino”.

Ed aggiunge: “Sarà noto alla giunta che le costruzioni abusive non sfuggono alle imposte e tasse locali: chi realizza un immobile senza i necessari permessi deve comunque pagare l’Imu, e la Tari (già Tarsu)” scrive ancora Abbate. “Il fisco, infatti, non fa alcuna differenza tra costruzioni accatastate e case abusive. Per l’Amministrazione finanziaria, nel caso di specie il Comune di Marcianise, i fabbricati costruiti abusivamente, indipendentemente dal fatto che per essi sia stata ottenuta o meno la sanatoria edilizia, sono soggetti senz’altro all’imposta comunale sugli immobili. In particolare, per quanto riguarda la TARI (già Tarsu e Tares), il presupposto dell’imposta è l’occupazione o la detenzione di locali o aree scoperte nelle zone del territorio comunale in cui il servizio di smaltimento sia attivo, a prescindere dall’abusivismo o meno della costruzione. L’abusivo gode, alla stregua degli altri abitanti, del servizio di raccolta rifiuti urbani, così come usufruisce di tutti i servizi indivisi (strade, illuminazione, sicurezza pubblica, etc. etc.) forniti dal Comune ove è ubicata la costruzione abusiva. Non esiste nessuna norma che esclude espressamente il pagamento dei tributi per le abitazioni abusive. Tuttavia è bene chiarire che la tassabilità delle costruzioni abusive non costituisce una sorta di legittimazione dell’attività illecita, ma è espressione del generale principio di giustizia distributiva sancito dall’articolo 53 della Costituzione. E’ evidente che in caso di mancato assoggettamento ai tributi locali delle abitazioni abusive, ne conseguirebbe un ingiusto e più favorevole trattamento proprio a vantaggio degli evasori. Pensiamo, in particolare, alla Tari, dovuta già per la semplice occupazione o detenzione di un alloggio. Il principio di copertura integrale del costo del servizio di raccolta rifiuti a carico degli utenti non lascia scampo. In caso di mancato pagamento della TARI dovuta per gli alloggi illegali, saranno i contribuenti onesti a pagare anche il costo del servizio di cui usufruiscono gli abusivi”. Per questo motivo Abbate chiede di sapere che Velardi abbia pagato Imu e Tari dal 2004 ad oggi. “A seguito dell’indiscutibile accertamento della natura abusiva dell’immobile occupato dal signor Antonello Velardi, conseguiva altresì l’obbligo da parte di quest’ultimo di pagare le due imposte locali, IMU e la TARI, non corrisposte o solo parzialmente corrisposte a quanto pare dal lontano 2004” chiede Abbate. La risposta è attesa in consiglio comunale.

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