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Ex Carrefour, bufera sul sindaco. "Lo abbiamo stanato. Ha rinunciato a 700mila euro..."

Alleanza per Capodrise attacca Crescente: "Dopo anni di silenzio veste i panni del coniglio e fuoriesce dal cilindro"

“Lo abbiamo stanato”. Inizia così la dura nota che il gruppo di ‘Alleanza per Capodrise’ ha diramato per attaccare il sindaco uscente Angelo Crescente appellato come “strumento elettorale nelle mani di Vincenzo Negro” che “è uscito allo scoperto”.

Per il gruppo che sostiene la candidata a sindaco Maria Belfiore, Crescente “vorrebbe fare l’istituzionale e il sindaco di tutti; eppure, dopo anni di religioso silenzio, a pochi giorni dal voto, veste i panni del coniglio e fuoriesce dal cilindro, approvando una delibera che ha un unico scopo: dare una spintarella a chi si è candidato come suo erede al trono, dopo 24 anni da consigliere comunale”.

La vicenda è quella relativa alla delibera sull’ex area del Carrefour di Capodrise. “Il 29 settembre si sarebbe dovuto discutere nel merito il contenzioso tra il Comune e la società “Commercio meridionale”, ancora proprietaria dell’ex area Carrefour - si legge nella nota - E la giunta Crescente-Negro che fa? Il giorno prima, approva un atto di rinuncia che seppellisce una lite trentennale che avrebbe visto soccombere la società, manchevole di aver realizzato opere di urbanizzazione secondaria. Un tempismo alquanto sospetto. Quelle opere, millantate come un successo amministrativo (una rotonda, una strada e un marciapiede) Crescente – spiega il Gruppo di Alleanza per Capodrise –, anche laddove si realizzassero, altro non sarebbero che un regalo di 700mila euro a chi subentrerà alla “Commercio meridionale” e non ai cittadini. Naturalmente, parliamo di congetture; nella migliore delle ipotesi, di speranze. Dove sono, invece, le strutture sportive e ricreative che migliorerebbero la qualità della vita dei cittadini? La notizia secondo cui, il 28 settembre, ad urne quasi aperte, sarebbe iniziata la rinascita dell’ex Area Carrefour è, purtroppo, solo una bufala elettorale, eretta su quattro immagini costruite ad arte, due sorrisi per i social e un documento che toglie e non dà ai cittadini, peraltro firmato da chi non è ancora titolare della proprietà dell’area. Quindi, navighiamo nella dimensione favolistica e cinematografica dell’azione di governo. Ciò che, invece, è certamente successo il 28 settembre è che la Giunta Crescente-Negro ha rinunciato a difendere gli interessi della città, ritirandosi da una battaglia legale che avrebbe vinto e che avrebbe portato sicuri benefici a giovani e famiglie. Oggi, Crescente ruggisce e ci sfida a un confronto pubblico. Siamo stati e saremo sempre disponibili ai confronti, xi saranno tempi e modi per farlo. Troppo comodo invocarlo alle ultime battute della campagna elettorale. Torni nel suo religioso silenzio: del suo operato sarà chiamato a rispondere dalla comunità, da chi lo sostituirà e, forse, dalla Corte dei conti”.

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