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"Carditello sotterranea distrutta per sempre dai lavori di restauro"

La denuncia di Vetrella: "Sotto la Reggia c'erano botole e volte che sono state compromesse"

Interventi devastanti ed irreversibili ad una parte delle strutture della Reggia di Carditello. E' la denuncia che arriva a Casertanews dall'architetto Ettore Vetrella che segnala una serie di danni nell'ambito dei lavori di "restauro conservativo" al Real Sito Borbonico, per un importo di 5 milioni di euro.

La vicenda ha inizio nell'ottobre del 2017 quando l'ex direttrice della Fondazioe Carditello Angela Tecce autorizzò Agenda 21 e la Ventrella Edizioni a compiere ispezioni speleologiche all’interno del Sito, al fine di individuare il percorso sotterraneo della diramazione dell’Acquedotto Carolino, realizzata da Francesco Collecini unitamente alla fabbrica. Nel corso di tali ispezioni, eseguite nel febbraio del 2018 da una Cooperativa di speleologi specializzati, alla presenza del RSPP e tecnici della Fondazione, sono stati rinvenuti sia al di sotto dei torrioni che dei corpi di fabbrica ad essi adiacenti, una serie di ambienti di eguali estensioni sormontati da volte con altezza intradosso di circa 2 metri, costituenti il piano sotterraneo di fondazione del Real Sito, accessibile da botole in pietra poste al centro del piano terra ed in chiave alle volte, unitamente ad una serie di cisterne colme di acqua, probabilmente appartenenti all’impianto originario di Carditello.

"Purtroppo molti ambienti non venivano ispezionati - spiega Vetrella - perché ricolmi di detriti e materiali di risulta riversati  al loro interno nel corso di più di un secolo di storia. Tali indagini preliminari venivano altresì riportate dalla stessa Cooperativa in una accurata relazione corredata da un esauriente dossier fotografico". Dei risultati dell'ispezione, dice ancora il professionista, "venivano messi a conoscenza i responsabili della Fondazione, anche perché il progetto di prosecuzione dei lavori di restauro, attualmente in atto, prevedeva, per tutta la superficie dei piani terra dei 6 torrioni, la realizzazione di un vespaio alto 60 centimetri realizzato con elementi in plastica (igloo) e getti in calcestruzzo armato, al fine di eliminare presunte umidità riscontrate al piano terra. Solo per inquadrare l’intervento in termini tecnici ed economici si tratta di uno scavo complessivo e trasporto a rifiuto di materiali per circa 1000 metri cubi con una spesa di circa il 15% dell’importo totale dei lavori (circa 750mila euro)". 

Un intervento che Vetrella giudica "inutile a causa dei sottostanti ambienti voltati, di cui probabilmente i progettisti dell’intervento ignoravano la presenza e che comunque la direzione lavori non ha potuto fare a meno di constatare durante le operazioni di scavo, che nonostante le assicurazioni verbali della Fondazione, sono iniziati secondo quanto previsto in progetto, con la conseguente distruzione totale delle volte di fondazione, delle pavimentazioni e delle botole in pietra e con l’impossibilità di poter recuperare in futuro tali ambienti sotterranei. Tutto ciò, oltre ad essere in contrasto con i principi del moderno restauro conservativo dei beni culturali - dice ancora Vetrella - determina l’impoverimento del manufatto, anche in considerazione dei limiti arrecati alla ricerca di ulteriori elementi per la sua valorizzazione, come ad esempio l’acquedotto Carolino".

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