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Caos 118: "Da un anno in prima linea per il Covid ora rischiamo di andare a casa in 300"

La testimonianza di un infermiere dopo la sospensione dell'appalto aggiudicato a Bourelly e Croce San Paolo. Procedura Asl da 2 milioni per affidare il servizio per 3 mesi

"Da oltre un anno siamo in prima linea per l'emergenza Covid. Ora rischiamo di andare a casa". E' l'amaro commento di un infermiere del servizio 118 di Caserta dopo che l'Asl ha sospeso l'aggiudicazione dell'appalto a Bourelly e San Paolo della Croce, per un ricorso della Croce Rossa pendente dinanzi al Consiglio di Stato, sospendendo anche l'avvio dell'iter di assunzioni per circa 300 volontari della Misericordia che sarebbero dovuti passare come dipendenti nelle due società aggiudicatarie. 

"Dopo la sentenza del Tar noi siamo rimasti completamente bloccati - spiega l'infermiere, che preferisce restare anonimo, a CasertaNews - Ci troviamo in una situazione di incertezza assoluta: nessuno sa cosa accade da domani e dopo 20 anni di servizio di volontariato 300 operatori rischiano di tornare a casa. Noi chiediamo la tutela dei nostri diritti. Siamo gli stessi che durante l'emergenza Coronavirus si recavano a prestare soccorso a casa delle persone, rispondendo alle loro chiamate e correndo nelle loro case per prestare cure. Siamo gli stessi che da oltre un anno sono in prima linea". 

Una preoccupazione legittima. L'Asl, infatti, nelle more della decisione del Consiglio di Stato ha avviato la procedura per affidare il servizio di trasporto in emergenza - per un periodo di 3 mesi - ad un'associazione che abbia i requisiti idonei. Il rimborso per coprire i 3 lotti rimasti scoperti è di 2,1 milioni di euro complessivi. La procedura "selettivo-comparativa" sarà espletata a mezzo piattaforma Siaps della Soresa. "Si pensa a garantire il servizio ma nessuno tutela i lavoratori - prosegue l'infermiere - L'associazione che verrà selezionata può anche avere dei propri volontari e non è detto che si utilizzeranno i 300 volontari che hanno lavorato fino ad oggi. Inoltre i costi per il servizio temporaneo che sono gli stessi della gara d'appalto aggiudicata e poi sospesa". 

Un limbo quello in cui sono venuti a trovarsi i 300 volontari. "Chiediamo risposte urgenti - conclude la testimonianza dell'infermiere - Ci sentiamo abbandonati da tutti e siamo pronti a bloccare anche il servizio 118". 

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