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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Brucellosi, 350 allevatori bufalini scrivono a De Luca: "Promuovere il vaccino"

Confagricoltura chiede un nuovo piano per l'eradicazione del batterio: "Abbattimento non può essere unica soluzione"

Raffaele Puoti, presidente di Confagricoltura Caserta, ha chiesto nei giorni scorsi, con una lettera al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, un nuovo Piano per il controllo e l’eradicazione delle malattie infettive della bufala mediterranea che con l’utilizzo della vaccinazione delle mandrie dia una svolta ad una situazione ormai ferma da quattro anni e che si è concretizzata nel sostanziale fallimento del “Piano straordinario” del 2019. Un fatto incontrovertibile, visto che la brucellosi continua ad imperversare, soprattutto nei territori di quattro comuni della bassa piana del fiume Volturno: Cancello ed Arnone, Castel Volturno, Grazzanise e Santa Maria La Fossa, dove si concentrano l’86% dei focolai. Le richieste di Confagricoltura Caserta, dettagliate in tre pagine, sono state altresì già sottoscritte da oltre 350 allevatori di bufale della provincia di Caserta.

Il presidente Puoti, nel ripercorrere la vicenda del riaccendersi dell’epidemia di brucellosi tra i bufali del casertano dal 2017, legata alla carenza di controlli della profilassi di Stato da parte dell’Asl di Caserta, ha sottolineato come oggi “non possiamo pensare che l’abbattimento sia l’unica soluzione da praticare”. Confagricoltura Caserta sulla necessità di controlli più stringenti e puntuali per rendere realmente efficace la profilassi primaria – che comporta l’abbattimento dei capi positivi al batterio – non si sottrae, anzi, rilancia.

Nella lettera al presidente della Regione si afferma che è necessaria “un’autorevole ed intensa azione sanitaria, caratterizzata anche da processi di autocontrollo per la sola prevenzione e prontezza nell’individuazione delle malattie, lasciando sempre al veterinario pubblico l’apertura della procedura sanitaria ufficiale”. Inoltre, Confagricoltura Caserta chiede “Sistemi di contribuzione per l’ammodernamento e la riqualificazione delle aziende bufaline nel rispetto delle norme sanitarie, del benessere degli animali e dei processi produttivi moderni e innovativi” elevando così gli standard di biosicurezza degli allevamenti, argine necessario al diffondersi della brucellosi.

L’organizzazione agricola sollecita al presidente De Luca una “rivisitazione della individuazione delle aree vulnerabili ai nitrati di origine agricola” mediante “un nuovo programma di campionamento e analisi, che tenga conto anche dell’inquinamento delle aree industriali e urbane”.

Confagricoltura Caserta chiede a Regione Campania di promuovere le vaccinazioni delle mandrie bufaline con l’utilizzo dell’RB-51, nei termini del parere favorevole alla vaccinazione dei bufali di età minore di 9 mesi nelle zone di maggiore pressione della brucellosi reso al Ministero della Salute dall’Istituto sperimentale zooprofilattico per l’Abruzzo ed il Molise di Teramo, che è il Centro di referenza nazionale per la brucellosi. Parere condiviso dal Ministero, se pur con la raccomandazione di proseguire innanzitutto con la profilassi primaria. Le vaccinazioni sarebbero obbligatorie nei quattro principali comuni interessati dall’infezione e facoltative negli altri comuni confinanti con l’area più colpita: Villa Literno, Pignataro Maggiore, Carinola, Capua, Francolise, Mondragone e San Tammaro. Un modo per chiudere definitivamente il cerchio e sbarrare il passo al batterio.

Il vaccino RB51 è stato al centro di diversi procedimenti penali ad allevatori bufalini accusati di aver inoculato la brucellosi - a scopo preventivo - ai propri animali. Processi che si sono risolti nella maggior parte dei casi con l'assoluzione degli allevatori. 

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