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Biodigestore, la ditta "esclusa" trascina il Comune in tribunale

Ricorso al Tar della Rti guidata da Perillo che non ha presentato l'offerta economica

Ancora un ricorso contro l'affidamento della progettazione del biodigestore in località Ponteselice a Caserta all'unica azienda che ha presentato un'offerta economica, l'ati guidata da Tecnosistem. Stavolta a rivolgersi ai giudici amministrativi è stata la Rti guidata dalla Perillo, esclusa dalla gara proprio per non aver presentato l'offerta economica.

La Perillo, però, ha impugnato l'affidamento chiedendo l'annullamento del "verbale di gara del 4 luglio 2018 relativo alla gara per l’affidamento della progettazione definitiva, esecutiva, e del servizio di Direzione del Lavori e di coordinamento della Sicurezza in fase di progettazione e esecuzione, relativi all’intervento di realizzazione dell’impianto di compostaggio con recupero biometrico da 40.000 tonnellate l'anno nell’area ASI località Ponteselice viale Enrico Mattei, nella parte in cui il ricorrente non veniva inserito in graduatoria per non aver caricato alcun file contenente l’offerta economica".

Per questo il Comune ha dato incarico all'avvocato Ferdinando Pinto, avvalendosi del patrocinio legale gratuito per la convenzione stipulata con l'Asmel, che ha diretto le procedure di gara. Contro l'aggiudicazione provvisoria anche la Engeco, una delle aziende escluse, ha presentato un ricorso al Tar contro il Comune di Caserta, l'Asmel e la Rti aggiudicataria chiedendo la revoca di tutti gli atti di gara. Il Tar ha bocciato la domanda di sospensione cautelare riservandosi la trattazione nel merito a metà dicembre.

Ma la gara per la progettazione è finita anche nel mirino della Dda nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti rifiuti che ha coinvolto Caserta ma anche Sant'Arpino e Recale.

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