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Tar ordina al Comune di indicare la localizzazione del biodigestore

I giudici chiedono chiarezza sull'impianto a Ponteselice

Entro 30 giorni il Comune di Caserta dovrà chiarire se intende realizzare il biodigestore a Ponteselice, su cui la Soprintendenza ha già espresso parere negativo. Lo ha messo nero su bianco la Prima Sezione del Tar Campania (presidente Vincenzo Salomone) in un'ordinanza emessa in accoglimento ad una richiesta dell'avvocato Paolo Centore che difende i comuni di San Nicola La Strada, Casagiove, Capodrise, Recale, del Circolo Legambiente di Caserta, del Movimento Speranza per Caserta, degli ex consiglieri comunali Norma Naim e Francesco Apperti nel processo, tuttora in corso, per l’annullamento della delibera di giunta con cui è stato approvato il progetto definitivo dell’impianto.

I giudici hanno difatti posto in evidenza che il Comune di Caserta ha già disatteso una propria precedente ordinanza che aveva disposto che l’amministrazione comunale di Caserta rendesse i chiarimenti sulla localizzazione. Il Comune, però, ha depositato soltanto documenti relativi ai progetti tecnici dell’impianto, ma non ha ancora chiarito se ha ancora intenzione di realizzare il digestore a Ponteselice.

Il Collegio ha motivato tale ordine anche mediante il richiamo al parere negativo espresso dalla Soprintendenza di Caserta dello scorso giugno e mediante il richiamo al provvedimento della Regione Campania del 10 agosto che, conformemente a quanto affermato dall’Avvocato Amministrativista Paolo Centore nel ricorso, ha confermato la necessità di sottoporre il progetto alla "via".

Alla luce dei nuovi provvedimenti sopravvenuti, depositati in giudizio dall’avvocato Paolo Centore, il Tar ha impartito l’ordine istruttorio al Comune di Caserta, che dovrà eseguirlo entro trenta giorni, in vista della udienza pubblica di discussione del ricorso fissata per il 15 marzo prossimo.

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