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Sabato, 20 Aprile 2024
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Biodigestore, la consigliera prova a stanare il direttore della Reggia

Credentino ha scritto due volte a Felicori, che per ora resta in silenzio

Quale sia l’idea del direttore della Reggia sul progetto del biodigestore in zona Ponteselice è una domanda che si stanno ponendo tanti casertani, ma per ora Mauro Felicori ha preferito il silenzio. Al punto da non rispondere neanche a due lettere che gli sono state inviate dalla consigliera comunale di Forza Italia Emilianna Credentino a maggio e giugno.

Missive nelle quali l’esponente consiliare azzurra chiedeva di conoscere il pensiero del manager considerando che l’impianto, secondo le intenzioni dell’amministrazone comunale guidata da Carlo Marino, dovrebbe sorgere a poco meno di un km in linea d’area dalla Reggia di Caserta.

“Credo - ha scritto al Credentino - che abbia avuto notizia della deliberazione assunta dal Consiglio Comunale della Città di Caserta relativa alla costruzione di un impianto di biodigestione della frazione umida dei rifiuti urbani da allocare nella area di ‘Ponte Selice’, attuale Area di Sviluppo Industriale, posta esattamente di fronte la Reggia, prospiciente la piazza Carlo III dalla quale è separata per i soli binari ferroviari. Ritengo che quest’area, al di là della attuale destinazione urbanistica, tra le poche lasciate libere nei dintorni della Reggia dagli interventi di edilizia residenziale, debba trovare nel futuro una prospettiva diversa da quella attuale, diventando funzionale all’area monumentale e alle rinnovate esigenze turistiche della città, attraverso compatibili interventi di connessione con il tessuto urbano e di necessaria riqualificazione”. 

E spiega: “La mia contrarietà alla scelta che sta compiendo l’Amministrazione Comunale non è indirizzata alla realizzazione dell’impianto in sé, fuor di dubbio la sua necessità per ridurre l’impatto economico dello smaltimento dei rifiuti umidi sulle casse comunali, bensì alla scelta del luogo in cui allocare questo biodigestore.  La mia ferma opposizione a questa delibera l’ho condotta apertamente in seno al Consiglio Comunale, pur consapevole che i numeri della minoranza, tra le cui fila sono collocata, non avrebbero potuto sufficientemente incidere nel processo decisionale avviato dalla Giunta. Per questa ragione, data la complessità di una scelta che potrà vincolare un’area strategica nell’interesse della Reggia e di Caserta ad una finalità che è incompatibile, a mio giudizio,  con la fruizione del monumento e con lo sviluppo turistico che auspico per la mia città, ho proposto l’indizione di un referendum per conoscere direttamente l’opinione dei cittadini su questo tema, ma anche questa possibilità è svanita nella determinazione della maggioranza consiliare di perseguire l’obiettivo di costruire il biodigestore nell’area ‘Ponteselice’”.

Per questo la consigliera ha chiesto di conoscere il pensiero di Felicori: “Sento il dovere di sensibilizzare direttamente i cittadini attraverso un confronto pubblico su questo tema, nel poco tempo che rimane prima dell’espletamento delle procedure di gara per l’esecuzione dei lavori. Per questa ragione Le chiedo di conoscere, anche riservatamente, la sua opinione sulla compatibilità di questo impianto rispetto ad un’ampia area di interesse turistico che comprende quella della stessa Reggia e, ancor di più, auspico un suo autorevole intervento così che si possa allargare il campo della discussione ai cittadini di Caserta e della conurbazione casertana, ma anche ad una platea più ampia di persone che credono nella qualità della Sua azione e dimostrano quotidiano interesse per la nostra Reggia, con la speranza che il sindaco di Caserta voglia rivedere i suoi intendimenti individuando un sito differente per la realizzazione di questo biodigestore”. Prima dell’esposto che è stato inviato da 4 sindaci al Ministero dei Beni Culturali, dunque, la Credentino ha provato a stanare Felicori, ma purtroppo la lettera è rimasta morta.

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