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“Il biodigestore a Caserta errore macroscopico. In città non ci sono aree adatte”

Il consigliere regionale Zinzi parla a Casertanews dell’impianto che il sindaco Marino vuole realizzare: “Non c’è alcun obbligo del Capoluogo, ma quando Salerno chiama...”

Il tema del biodigestore è tornato prepotentemente alla ribalta a Caserta anche durante l’emergenza coronavirus per la decisione del dirigente Franco Biondi di affidare l’incarico ad un ingegnere per valutare la possibilità di realizzarlo nell’ex cava Mastellone. Una scelta che ha scatenato ulteriori polemiche ed anche una diffida del Comune di Valle di Maddaloni (che si ritrova a ridosso della nuova area individuata). Sulla vicenda abbiamo sentito il consigliere regionale Gianpiero Zinzi, prossimo all’adesione alla Lega, che col gruppo di 'Caserta nel Cuore', si è sempre battuto contro l’originaria individuazione dell’impianto nella zona di Ponteselice, a meno di un km in linea d’aria dalla Reggia di Caserta.

Consigliere Zinzi, il Comune pensa ad un’altra area per il biodigestore. Ponteselice può essere ritenuta superata?

“Ponteselice, dal nostro punto di vista, non avrebbe dovuto neanche essere presa in considerazione. Una zona industriale inserita nel contesto urbano di 5 Comuni (Caserta, Casagiove, San Nicola la Strada, Recale e Capodrise, nda) troppo vicina al centro abitato e in linea d’aria anche alla Reggia di Caserta che deve continuare ad essere fulcro di una strategia turistica. Senza contare la forte contrarietà espressa dai sindaci dei Comuni limitrofi e dai cittadini. Abbiamo portato queste voci in consiglio comunale con il gruppo ‘Caserta nel cuore’ e in Commissione Terra dei Fuochi approvando anche una risoluzione per impegnare la giunta ad occuparsi di quello che è stato percepito da tutti come un errore macroscopico”.

Sulla ex cava Mastellone c’è già la diffida del Comune di Valle di Maddaloni. Lei che idea si è fatto?

“Dopo mesi di silenzio, l’alternativa trovata adesso dimostra un inspiegabile accanimento della giunta Marino nel fare della città di Caserta la sede di un biodigestore anaerobico. Prima Ponteselice, poi Gradilli, poi di nuovo Ponteselice ed ora l’ex cava Mastellone. Nessuna di queste risponde all’esigenza più importante: l’essere tanto distante dai centri abitati da scongiurare impatti negativi sulla cittadinanza. Con questa insistenza del centrosinistra si sta facendo passare un messaggio sbagliato e voglio approfittare per chiarirlo: la città non ha alcun obbligo di ospitare un impianto, è una decisione politica di Marino. Quando Salerno chiama...”.

Ma gli impianti per i rifiuti servono, lo diceva anche lei fino a poche settimane fa...

“La mia posizione resta sempre la stessa. Sono favorevole agli impianti nella misura in cui questi siano realizzati con l’obiettivo di completare il ciclo dei rifiuti e soddisfare il solo fabbisogno della nostra provincia. La localizzazione, poi, è un altro discorso e attiene a valutazioni tecniche”.

Ma lei ritiene che a Caserta città ci sia lo spazio dove realizzare un impianto del genere?

“No. A mio avviso l’Amministrazione non ha individuato aree idonee ad ospitare questo tipo di impianto su Caserta città”.

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