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Beni confiscati, Casal di Principe abbandona il consorzio dei Comuni

Il sindaco Natale esce da Agrorinasce: "Il nostro patrimonio ce lo gestiamo da soli"

Casal di Principe fuoriesce da Agrorinasce. O, per meglio dire, non parteciperà più al Consorzio di Comuni che è stato costituito per sostituire questa società che si occupa della gestione dei beni confiscati.

Fino a dicembre Casal di Principe, San Cipriano d’Aversa, Villa Literno, Casapesenna, San Marcellino e Santa Maria la Fossa sono stati parte integrante di Agrorinasce con 20mila euro a Comune come quota sociale ma adesso il sindaco Renato Natale ha detto basta. “I nostri beni confiscati ce li gestiamo noi”, spiega il primo cittadino.

Già 4 anni fa, in occasione delle elezioni amministrative, l’allora appena neo eletto sindaco riferì che “Casal di Principe uscirà da Agrorinasce”. Ma per un motivo molto semplice, che ora è proprio il capo dell’esecutivo che spiega: “E’ una scelta politica legittima di questa amministrazione – dice Natale – e che non accetto che estranei possano criticarla. Abbiamo preso una decisione che ritengo giusta e necessaria perché abbiamo dimostrato di avere le competenze e le capacità per poter gestire direttamente noi i nostri beni confiscati. Anche perché tutti i lavori di Agrorinasce sono stati spesso poi effettuati dai Comuni e quindi riteniamo che questo Consorzio sia ormai superato. Senza passare per Agrorinasce abbiamo comunque regalato alla cittadinanza delle strutture scolastiche all’avanguardia in beni confiscati che non gestiva questo Consorzio. E sembra che i risultati siano più che soddisfacenti”.

Fino ad oggi Agrorinasce ha gestito il Teatro della Legalità, la Nuova Cucina Organizzata, la Casa delle Associazioni così come la stessa sede ma ora si cambia: “Dove sono in essere dei contratti di gestione ovviamente saranno rispettati – conclude Natale – ma chi sta gestendo questi immobili confiscati alla criminalità adesso dovrà venire in Municipio e parlare direttamente con noi, con un rapporto diretto. L’intercessione di Agrorinasce sarebbe stata superflua. Quelli che invece non hanno una gestione, o comunque dove la gestione è terminata, invece saremo noi come amministrazione a prendere delle decisioni politiche sul come gestirle”.

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