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Infiltrazioni della camorra nei beni confiscati: "Controlli antimafia su tutta la filiera"

Intesa tra 5 Comuni dell'agro aversano con la Prefettura e Agrorinasce alla presenza dei vertici dell'Agenzia Nazionale e del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere

Un importante risultato è stato quello ottenuto oggi, 28 settembre, nell'ambito dei beni confiscati. Infatti questa mattina, presso la Prefettura di Caserta, è stato sottoscritto il nuovo “Protocollo di legalità in materia di appalti e assegnazioni inerenti beni confiscati alla criminalità organizzata”. 

A siglarlo il prefetto di Caserta, Giuseppe Castaldo, l’assessore della Regione Campania alla Sicurezza, Legalità e Immigrazione, prefetto Mario Morcone, i sindaci di cinque comuni dell’agro aversano - Vincenzo Caterino per San Cipriano d’Aversa, Anacleto Colombiano per San Marcellino, Nicolino Federico per Santa Maria La Fossa, Valerio Di Fraia per Villa Literno, Marcello De Rosa per Casapesenna - assieme a Elena Giordano, presidente di Agrorinasce scrl, società partecipata dalla Regione e dai 5 Comuni, che cura il recupero, la valorizzazione e la gestione di oltre 150 beni sottratti alla camorra. Presenti anche il prefetto Bruno Corda, direttore dell’ANBSC, l’Agenzia Nazionale per i Beni confiscati, e il presidente del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gabriella Maria Casella. 

Il nuovo Protocollo di Legalità è volto a rafforzare la prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel circuito economico che ruota attorno alla valorizzazione dei beni confiscati, rendendo più stringenti i controlli antimafia ed anticorruzione nella realizzazione dei progetti curati da Agrorinasce. Tra i progetti promossi anche quello inerente il complesso agricolo, confiscato a Francesco Schiavone e Francesco Bidognetti, denominato ‘La Balzana’. Tale compendio, sito nel Comune di Santa Maria la Fossa, ha un elevato valore simbolico ed economico ed è destinato a diventare un Parco Agroalimentare di livello regionale, iniziativa finanziata nell’ambito della Strategia nazionale per la valorizzazione dei beni confiscati attraverso le politiche di coesione. 

Più in particolare, il Protocollo estende le cautele antimafia sia al di sotto della soglia prevista dalla legge per incarichi, lavori e forniture che nei confronti della cosiddetta “filiera delle imprese”, stabilendo, altresì, l’applicazione delle verifica antimafia a tutti i rapporti inerenti i soggetti che usufruiscono di assegnazioni in uso, a qualunque titolo, anche gratuito, dei beni confiscati, a garanzia delle regole della evidenza pubblica e della trasparenza. 

Verrà, inoltre, attivato un sistema di controlli sui principali cantieri e una specifica banca dati, per arricchire e migliorare la qualità del patrimonio informativo disponibile. Ad una Cabina di regia istituita in Prefettura il compito di monitorare l’attuazione del Protocollo.

“L’impianto del protocollo intende garantire che i meccanismi di restituzione alla collettività dei beni confiscati possano davvero produrre nuove opportunità di sviluppo. – dichiara il Prefetto Castaldo -. Mettere in sicurezza tutta la filiera della confisca non solo assicura la funzione deterrente rispetto ai rischi di infiltrazione mafiosa nell’economia legale ma amplifica il potenziale  impatto economico e sociale intrinseco nel riuso dei beni confiscati Ringrazio tutti i partecipanti  all’iniziativa di oggi per la condivisione degli obiettivi in questa delicata materia, che richiede una  forte azione corale”. 

L’assessore Morcone ha dichiarato: “Sono orgoglioso del nostro territorio in n provincia di Caserta  che ha intrapreso la strada del riscatto rispetto ad un passato di cui non possiamo essere  orgogliosi. Guardiamo al futuro dei nostri giovani in un quadro di trasparenza e di piena  condivisione dei principi con i sindaci delle amministrazioni locali”. 

Il Prefetto Corda ha dichiarato “oggi è una giornata straordinaria intanto perché si tratta della  riaffermazione della legalità in un territorio fortemente martoriato dalla presenza della criminalità  organizzata e che intende con forza riscattarsi e poi perché il protocollo attiene alla gestione dei  finanziamenti che riguardano, tra l’altro, un bene esemplare quale la Balzana. 

L’Agenzia continuerà ad affiancare le Amministrazioni locali in ogni iniziativa volta alla migliore  valorizzazione dei beni confiscati”. 

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