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Mensa scolastica, il bando fa acqua da tutte le parti: il dirigente firma la revoca

L'appalto sarebbe antieconomico e poi c'è la precedente ditta che vuole continuare il lavoro

Prima enorme grana per l’amministrazione comunale di Casaluce, guidata dal sindaco Francesco Luongo. Il responsabile dell’area amministrativa, Ludovico Di Martino, è stato costretto a revocare in autotutela la procedura di gara per la refezione scolastica per gli alunni della scuola materna, per cinque classi della Primaria e per i pasti giornalieri per il personale scolastico, che sarebbe dovuta durara fino al 2024. Il 30 settembre scorso infatti fu preparato questo avviso per la mensa scolastica per il periodo dal 1° novembre al 30 maggio 2024 per un importo a base d’asta di 2,88 euro (esclusa iva) a pasto. Le offerte delle ditte sarebbero dovute arrivare entro il 28 ottobre, alle ore 14. Solo che già il 26 ottobre la società Sirio di Cerola ha presentato una istanza all’Anac e al Comune di Casaluce con la quale contesta “la quantificazione del prezzo a base d’asta per mancata conformità alla natura, alla qualità e al rilievo economico delle prestazioni richieste dalla Stazione Appaltante per l’esecuzione del servizio”. Con questa istanza, in particolare, viene contestato il valore posto a base d’asta evidentemente “incongruo ed antieconomico rispetto al valore di mercato delle materie prime e dei costi dell’appalto, facendo risultare l’appalto concretamente non remunerativo”.

Ma non finisce qui perché nella giornata di venerdì 29 ottobre è arrivata al protocollo dell’Ente anche una ulteriore richiesta di chiarimenti, quella della ditta Prometeo Food, precedente affidataria del servizio di refezione, avviato il 12 febbraio 2019 e con scadenza il 31 maggio 2021. Solo che la vera ‘operatività’ c’è stata fino al 5 marzo “per cause connesse allo stato di pandemia Covid- 19”, e quindi la ditta chiede “l’applicazione della proroga contrattuale per il periodo rimanente, ai sensi di legge”.

Quindi il dirigente dell’area e quindi anche su imput dell’amministrazione comunale ha ritenuto necessario, “ai fini di evitare eventuali contenziosi in merito all’affidamento” rinviare l’espletamento dell’intera procedura di gara dopo aver valutato concretamente l’impatto ed il peso economico del costo dei pasti, secondo i principi normativi e della giurisprudenza, e, “soprattutto, in ossequio ai principi di buona amministrazione”, provvedere a revocare la procedura dell’affidamento.

Sarà inoltre valutata e analizzata anche la “richiesta della ditta Prometeo, affidataria del precedente servizio, che non ha potuto concludere il contratto per cause non dipendenti dalla stessa e dall’Amministrazione comunale, bensì dalla sospensione disposta normativamente per la sicurezza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19”. 

E quindi ecco che “in ossequio ai principi di buona amministrazione nonché ai principi di natura comunitaria ricompresi a garantire la massima competitività e concorrenzialità alla procedura di gara” si è pensato di addivenire alla revoca in autotutela degli atti di gara approvati con determina numero 139 del 30 settembre 2021.

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