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Aziende bufaline infette da brucellosi e tubercolosi: l'Asl si attiva

Pubblicato un avviso pubblico per affidare la gestione degli effluenti zootecnici

L'Asl di Caserta manifesta l’intenzione di voler procedere all’affidamento della gestione degli effluenti zootecnici di aziende infette da Brucellosi e da Tubercolosi, al fine di ottenere una corretta gestione dei liquami/letami prodotti da animali infetti, nell’ambito delle procedure messe in atto per l’eradicazione della Brucellosi (BRC) e Tubercolosi (TBC) bufalina nella provincia di Caserta.

Un avviso pubblico che ovviamente non obbliga l'Asl in merito all'applicazione del progetto. Ovviamente sono stati definiti alcuni requisiti tecnici minimi per il servizio richiesto che dovrà avere una durata minima di 4 anni rinnovabili per massimo due volte. Il servizio si articola in tre fasi: ritiro del liquame/letame da aziende bovine e bufaline risultate infette da brucellosi e/o tubercolosi; lavaggio e disinfezione degli scarrabili e/o cisterne in uscita dalle aziende bovine e bufaline infette mediante l'utilizzazione di unità mobili di lavaggio e disinfezione; conferimento del liquame/letame di aziende bovine e bufaline risultate infette da brucellosi e/o tubercolosi ad impianti di biogas (biodigestori) e relativo lavaggio e disinfezione degli scarrabili.

Questi i requisiti tecnici minimi per i servizi in parola: i biodigestori da utilizzare devono essere muniti di riconoscimento UE per il trattamento di SOA cat. 2. Ope legis, ed al fine di evitare il rischio di immissione di letame infetto in province indenni, i biodigestori devono insistere esclusivamente nel territorio della provincia di Caserta preferibilmente nelle aree cluster; ritiro giornaliero del liquame/letame da aziende bovine e bufaline infette da brucellosi e/o tubercolosi presenti nella provincia di Caserta attraverso l’utilizzo di scarrabili a tenuta stagna e/o cisterne a tenuta stagna, entrambi a chiusura ermetica, dedicati alle singole aziende infette; l’impresa aggiudicataria deve essere munita di unità mobili di lavaggio ad alta pressione e disinfezione per il lavaggio e disinfezione degli scarrabili e/o cisterne in uscita dalle aziende bufaline infette da brucellosi e/o tubercolosi; ogni cassone/cisterna deve essere munito di rilevatore GPS per fornire la posizione reale in qualsiasi momento del trasporto; la quantità giornaliera stimata totale da ritirare è di circa 1000 tonnellate; il servizio di ritiro deve essere effettuato potenzialmente in tutti i 104 Comuni della provincia tenendo presente che l’estensione della provincia di Caserta è di 2651 chilometri quadrati e che la maggior parte delle aziende bufaline infette da BRC e/o TBC sono nei comuni di Grazzanise, Santa Maria La Fossa, Castel Volturno, Cancello ed Arnone, Francolise, Sparanise e Carinola, definiti aree cluster dei focolai.

Inoltre i biodigestori cui conferire il liquame/letame devono possedere almeno uno dei seguenti requisiti: essere gestiti in termofilia, avere un sistema di compostaggio finale, avere un sistema di sterilizzazione in caldaia a 73 °C per almeno 1 ora in uscita dal biodigestore. Inoltre i biodigestori devono essere attrezzati con un sistema di lavaggio a tunnel ad alta pressione per gli scarrabili e/o delle cisterne, un sistema di disinfezione per gli stessi mezzi dopo il conferimento dei liquami/letame, essere attrezzati con una pesa, essere attrezzati per la gestione di eventuali sversamenti accidentali nella fase di conferimento.

L’evidenza pubblica del progetto si rende necessario in quanto allo stato non sono presenti in provincia di Caserta impianti di biogas con le caratteristiche richieste. Da proiezioni effettuate sarebbero necessari almeno 4 impianti da 1 mega.

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