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Avvocati contro il pagamento online dei diritti di cancelleria

La Camera Penale ha inviato una nota al presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere

Avvocati contro il pagamento esclusivamente telematico dei diritti di cancelleria. Il Consiglio Direttivo della Camera Penale di Santa Maria Capua Vetere, in una nota, ha chiesto al presidente del Tribunale sammaritano e al Dirigente dei Servizi Amministrativi ed al Procuratore della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che venga disposto a tutte le cancellerie e a tutti gli uffici del settore penale di consentire il pagamento dei diritti utilizzando marche da bollo acquistate presso gli esercizi autorizzati e di considerare solo come un’alternativa la modalità di pagamento tramite servizi telematici. I togati hanno chiesto inoltre che le cancellerie e le segreterie, una volta effettuata la prenotazione per l’estrazione di una copia di atti specifici, comunichino ai difensori immediatamente via mail o via Pec e prima dell’accesso negli uffici, l’importo dei diritti dovuti.

La richiesta nasce dal fatto che nei giorni scorsi le cancellerie del Palazzo di Giustizia di Santa Maria Capua Vetere e degli uffici annessi hanno affisso alcuni avvisi per informare l’utenza che la corresponsione dei diritti di copia non è più consentita attraverso marche da bollo, ma solamente con pagamento online.

“Questa modalità di pagamento causa notevoli disagi agli avvocati, i quali si vedono costretti ad attendere i tempi della prenotazione, a recarsi poi in cancelleria per informarsi sul costo delle copie, a rientrare, quindi, nel proprio studio per procedere al pagamento telematico ed infine a recarsi nuovamente in cancelleria per esibire la ricevuta di pagamento e finalmente ritirare le copie. Allo stato non esiste né un centro servizi interno al Tribunale né un’applicazione che consenta di provvedere agilmente e immediatamente al pagamento in loco tramite smartphone e di produrre la relativa ricevuta. In questo modo vengono compressi in maniera significativa i diritti di difesa dei cittadini in quanto i tempi per ottenere gli atti e per poterli studiare ed elaborare le conseguenti iniziative si dilatano a dismisura (si pensi ad esempio all’atto di costituzione di parte civile o all’impugnazione al riesame o al caso di impugnazione di una sentenza con motivazione contestuale che vede ridotto il termine inderogabile di 15 giorni per l’appello quanto meno a 10 giorni per svolgere gli adempimenti finalizzati al rilascio delle copie)”, riporta una nota a firma di Francesco Saverio Petrillo, presidente della Camera Penale.

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