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Accuse ad Aurora Leone: "Non è stata cacciata. Solo bufala per avere più followers"

Sandro Giacobbe interviene dopo il caso delle frasi sessiste all'attrice casertana: "Polemica che finirà presto, ma sono certo che farà qualche ferito soprattutto fra chi l'ha provocata"

Dopo la bufera mediatica che ha travolto la Nazionale Cantanti per il caso delle frasi discriminatorie nei confronti di Aurora Leone arrivano anche accuse nei confronti dell'attrice casertana componente dei 'The Jackal', allontanata dal tavolo della squadra dei Cantanti dal dirigente Gian Luca Pecchini poi dimessosi. 

"Ma quale cacciata dal tavolo perché donna, questa è tutta una bufala per avere più follower - commenta in un'intervista Sandro Giacobbe, storico appartenente della Nazionale italiana Cantanti e da sempre nell'organizzazione degli eventi di raccolta fondi per la ricerca con le Partite del Cuore - la maggior parte delle notizie che sono state riportate non hanno nessun fondamento. Ci difenderemo rispetto a una grande offesa che ci viene fatta dopo 40 anni di impegno sociale", dice il cantante.

"Loro tra l'altro giocavano nella squadra della Ricerca, però si sono seduti al tavolo della Nazionale cantanti, per cui gentilmente gli è stato fatto notare che quel tavolo non era il loro e sono stati fatti accomodare all'altro tavolo. Si sono seduti e hanno mangiato. Poi, probabilmente in quella situazione qualcuno ha pensato di cavalcare l'onda per far scoppiare un po' di rumore mediatico".

Poi Giacobbe aggiunge: "A un certo punto dopo la cena hanno cominciato a dire che non era giusto essere trattati così e qualcuno avrà risposto per le rime. Forse ci sarà stato uno scontro verbale e hanno deciso di andarsene. Però è tutto strumentale". Alle accuse di sessismo, Giacobbe risponde: "Ma dai, siamo stati i primi a far giocare le donne con noi, abbiamo affrontato formazioni femminili, portato chiunque a giocare e ci dicono che siamo sessisti e razzisti? È una bufala tremenda". "Oggi basta una parola sbagliata e con i social ti trovi improvvisamente a essere un delinquente o un assassino, razzista, omofobo e sessista. Per quanto ci riguarda è una situazione irreale", prosegue Giacobbe.

Che ad Aurora e Ciro manda a dire: "Adesso loro hanno la forza dei follower e stanno facendo un gran tam tam, ma noi abbiamo la nostra storia, con tutte le persone che hanno partecipato, con tutte le donazioni e le persone che abbiamo aiutato. È solo una polemica che finirà presto, ma sono certo che farà qualche ferito soprattutto fra chi l'ha provocata", conclude amaro Giacobbe.

A difesa di Pecchini si è schierato anche Paolo Brosio che parla di un grosso equivoco: "Non è giusto mettere una Croce su una persona che non ha mai offeso nessuno", sottolinea Brosio all'AdnKronos.

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