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Incendio allo Stir, associazioni e 5 Stelle contro il sindaco: "Più fatti e meno accuse contro chi manifesta"

Mirra sotto accusa dopo la lettera in cui accusava di istigare all'odio sui social

Un fuoco incrociato contro il sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra. È quello partito da associazioni e dal Movimento 5 Stelle dopo che il primo cittadino aveva aspramente criticato la manifestazione a favore dell’ambiente di sabato scorso, nata per protesta a seguito del secondo incendio allo Stir.

Mirra aveva infatti attaccato con una lettera, spiegando che c’era “chi istiga odio sui social per la campagna elettorale”. Un commento che ha provato la ferma reazione delle associazioni locali:“Anziché comprendere le ragioni profonde del malessere della popolazione – spiega il portavoce della associazioni Raffaele Aveta - il sindaco Mirra divulga un comunicato nel quale si adopera per convincere e convincersi che: la manifestazione aveva “un carattere politico”; che gli organizzatori avevano altre non meglio precisate finalità; che i cittadini e i comitati partecipanti ignoravano le reali motivazioni degli organizzatori; che qualcuno aveva bisogno di una vetrina per iniziare la sua campagna elettorale. Sono accuse gravissime che offendono la libera partecipazione, attiva e democratica, della cittadinanza. Oltre quattrocento persone (cosa mai accaduta in città sulla tematica ambiente) hanno sentito la necessità di ricordarle che sulla questione ambientale il tempo è scaduto, urge fare di più ed in fretta. Le promesse e la ricerca affannosa di altri responsabili non la esonerano da un impegno più energico sulla questione STIR e sulla qualità dell’aria che respiriamo. Caro Sindaco può trovare tutte le scuse che vuole ma i fatti parlano chiaro. In due anni i suoi cittadini oltre a respirare la diossina derivante dai roghi tossici (tematica sulla quale neppure è riuscito ad incidere) si sono dovuti respirare la combustione incontrollata di 700 tonnellate di rifiuti nei due incendi dello STIR.  Per non parlare poi delle immissioni odorigene che si sono moltiplicate e sono aumentate negli ultimi mesi senza che la sua amministrazione sia riuscita a chiedere il conto di quanto avveniva. La fascia da sindaco, che ha richiamato nel suo comunicato, poteva essere usata per monitorare in modo costante l’impianto, per impedire con un’azione sistematica l’accesso dei camion non a norma, per pretendere la realizzazione di un adeguato sistema antincendio e dei lavori per contenere gli odori nauseabondi che la popolazione deve sopportare, per riunire la consulta con la Gisec ad agosto e settembre, per fare dei campionamenti sulle matrici ambientali (acqua, aria, suolo). Ma forse neanche queste sono sue competenze? Restiamo senza parole e con la mascherina sul volto per coprirci dall’olezzo putrido che anche questa mattina ha sommerso la città”.

Contro Mirra e le sue parole sono scesi in campo anche gli attivisti del Movimento 5 Stelle sammaritano. “Il sindaco nel maldestro tentativo di comunicare con i sammaritani, ogni volta che ci prova lo fa sempre nel peggiore dei modi, soprattutto quando si esprime nei confronti di quei cittadini che hanno manifestato liberamente per le strade della città invocando sicurezza, rispetto e tutela dell'ambiente e della salute, e invece ha ben pensato di uscirsene con un video comunicato che puzza tanto di vecchia politica stantia. Il sindaco ha perso sabato scorso una buona occasione per dimostrare discontinuità nella sua azione politica, a questo punto gli suggeriamo di dedicarsi di più al lavoro per garantire le richieste legittime dei cittadini anziché pensare ai comunicati stampa contro chi chiede a lui di essere garante dei diritti di tutta la città da lui amministrata. D'altronde come lui stesso ha ammesso in sede di consiglio comunale, ci sono molte cose che non ha ancora fatto, tra cui quella di costituire l'ente d'ambito e di far funzionare l'organismo di cui lui è presidente, ad oggi conosciuto come ATO rifiuti, e quindi di lavorare con gli altri comuni della Provincia per aumentare il livello e la qualità della raccolta differenziata in modo tale da ridurre drasticamente le quantità di rifiuti che entrano allo Stir. La richiesta di dimissioni non è stato un fulmine a ciel sereno, né una strumentalizzazione politica ma una richiesta legittima giunta dopo tre anni di mancanza di collaborazione e di gravi omissioni da parte del comune. Come la scelta scellerata di non accettare le compostiere di comunità offerte "gratuitamente" dalla Regione, il vuoto a rendere, nonostante il Movimento 5 Stelle abbia presentato più di una mozione in Consiglio Comunale; nessuna risposta esaustiva sul PM10, una raccolta differenziata fallimentare, gli sversamenti abusivi con amianto ancora presenti sul territorio, nessun sistema di videosorveglianza efficiente, nessun significativo intervento o richiesta per la problematica delle emissioni odorigene dello Stir”.

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