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Associazioni a raccolta: Caserta Solidale diventa 2.0

L'assemblea in biblioteca della rete nata nell'emergenza che rilancia le proprie priorità

Caserta Solidale diventa 2.0. E' quanto emerso nel corso di un'assemblea pubblica svolta presso la Biblioteca Comunale di Caserta.

L’intera assemblea è stato un alterarsi di voci di associazioni operanti sul territorio, impegnate a 360°, che hanno offerto il loro contributo a vario titolo. Nel drammatico frangente del lockdown Caserta Solidale aveva come obiettivo di superare l’egoismo “naturale” e varie associazioni crearono una rete per fare la spesa e/o procurare i farmaci per le fasce più deboli, anche creando un apposito numero dedicato.
Si aggiunsero poi sportelli di ascolto/psicologici. L’idea portante era di “Non lasciare indietro nessuno”.

Oggi si ripropongono nuovi scenari e nuove sfide preoccuparti legate all’insediamento del nuovo Governo. Si avverte infatti rischio di lasciare indietro una interiore fetta di persone in difficoltà.

I cinque punti salienti oggetto d’attenzione sono stati:

1) la povertà, l’emarginazione, tra cui spicca la preoccupazione per il RdC ancora una volta sotto attacco e la sua imminente, probabile “riformulazione” (si teme in peggio).L’associazione, che ha svolto anche attività di sportello di assistenza al RdC (non surrogandosi agli attori preposti, ma offrendo aiuto concreto a coloro i quali non avevano sufficiente alfabetizzazione, anche digitale, problemi di lingua o altro). Ebbene, questo sportello ha dichiarato falso il mito che vuole che i percettori non abbiano voluto accettare un lavoro quanto, piuttosto l’assenza di offerte di lavoro.

2) accoglienza ed inclusione: la fame non ha colore della pelle

3) emergenza climatica/ambiente peggiorate dalla guerra, con a la consapevolezza che su temi così pregnanti ed “ingombranti”, di grande impatto a largo raggio, sia utile e necessario intervenire anche dal basso, a livello anche locale

4) Diritti delle donne e della comunità LGBT, temi che si scontrano con le affermazioni politiche che suonano come dichiarazioni di guerra alle libertà personali e quale prodromo di possibili privazioni di diritti civili

5) la guerra: che fare? Se si allargasse? La domanda aperta resta come affrontare ed armonizzate questi temi.

Così, Caserta Solidale diventa dunque una fucina di idee ed iniziative più forte di prima, tra cui la marcia ìper la pace del 17 dicembre, in quanto l’obiettivo è quello di unire più associazioni e fare rete, acquisendo maggiore potere “contrattuale”.

Durante l'assemblea si è ancora evidenziata la necessità e l’urgenza di riorganizzare immediatamente una attività concreta per fermare la modifica del Rdc. Un ex prcettore di RdC racconta di come iI percettori siano stati salvati nel periodo più buio. Ma non si sono fermati al mero assistenzialismo, adagiandovisi: hanno finalmente trovato lavoro. Ma ricorda che è in atto una perniciosa campagna dai piani alti che alimenta la guerra tra i poveri mischiando i temi della povertà con il tema della immigrazione. E’ intervenuto, a tal proposito Mamadou Kovassi Iderisv, immigrato, che ha segnalato che l’integrazione è avvenuta grazie alle famiglie locali creando legami forti ed autentici. Sara Femiano di "Caserta Decide"
ha aggiunto che c'erano tutte le premesse per capire che si stesse virando verso un modello culturale imposto dall'alto (egemonia culturale). Vincenzo Simeoli ha parlato dello Sportello al reddito. "In 2 anni - dichiara - ho incontrato centinaia di percettori, nessuno dei quali vorrebbe essere tale, ma vi è costretto data l’incapacità delle Istituzioni di dar loro soluzioni alternative".

Cosa si sarebbe potuto fare, come misura minima? Organizzare i c.d. PUC (Progetti Utili alla Comunità, per esempio). Questi rientravano nei doveri dei Comuni. "Un fallimento quasi assoluto, ma di cui nessuno parla", hanno ribadito dall'assemblea. "Una occasione per dare ai percettori un senso di utilità e per la collettività di accogliere con più benevolenza i percettori, sapendo che questi restituivano almeno in parte qualcosa attraverso la loro attività a davore dei comuni organizzanti".

Ulteriori temi trattati sono stati l’impatto dell’arte, strumento universale per veicolare i temi affrontati.

Sulla discriminazione di genere, l’Arcigay ha aperto un centro LGBT che raccoglie ragazzi che, incolpevoli, sono ancora discriminati per le loro personali ed insindacabili scelte od orientamenti. Proposta, tra l’altro, per il 25 novembre, una manifestazione per la Giornata Contro la violenza sulle donne.

Si è anche poi parlato della “povertà educativa”, di dispersione scolastica e della necessità di rafforzare le istituzioni e le capacità di accogliere i più deboli. E’ in cantiere, a tal proposito, una proposta di coinvolgere la Regione per fare rete anche su questo.

Il 22 dicembre dovrebbe essere organizzata una festa diffusa tra villette e cortili per “riappropiarsi” del territorio. Per cui è fondamentale rendere ancora più forte la rete per arginare il fenomeno, specialmente in questo contesto storico politico e per creare un'alternativa.

La chiosa è che Caserta Solidale 2.0 ha nel nome la propria vocazione: la solidarietà. Non ideologica ma basata su fatti concreti. Sono in previsione una serie di attività che vedranno coinvolta Villa Giaquinto.

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