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Asl condannata per comportamento antisindacale

Accolta l'istanza del sindacato Fials contro i provvedimenti dell'ex direttore generale Russo

L'Asl di Caserta condannata dal giudice per comportamento antisindacale dell'ex direttore generale Ferdinando Russo. Accolto il ricorso presentato dalla segreteria provinciale della Fials, assistita dagli avvocati Francesco Stabile, Marco e Matilde Pannone.

Per lungo tempo la Fials ha chiesto all'ex dg Russo di attuare quanto previsto nel contratto integrativo aziendale. "L'ex direttore generale - fanno sapere dalla Fials - ha sempre finto di non sentire, disconoscendo tutto quanto previsto e approvato contrattualmente in merito alla regolamentazione degli incarichi di funzione per il personale del comparto sanità, in totale dispregio delle procedure previste. Russo è giunto finanche ad approvare un nuovo regolamento per l'affidamento, valutazione e revoca degli incarichi di funzione del personale comparto sostituendo 'in toto' quanto sottoscritto precedentemente dallo stesso, in accordo con le Organizzazioni Sindacali, nel Contratto Integrativo Aziendale, assumendo, così, una evidente condotta antisindacale".

Un comportamento che ha portato la Fials ad adire le vie legali per vedere tutelati i diritti dei lavoratori, tanto che il giudice del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, dottoressa Maria Caroppoli, rilevata la fondatezza delle doglianze, con articolata e complessa decisione, accogliendo le argomentazioni prospettate dai difensori dell'Organizzazione Sindacale ha scritto: "Questo Tribunale ritiene che la valutazione della legittimità o meno del comportamento assunto dalla Azienda datrice passi essenzialmente attraverso l'indagine sulla correttezza dell'atto deliberativo, segnatamente quello con cui la datrice di lavoro ha di fatto rideterminato le modalità di attribuzione degli incarichi e delle relative indennità di funzione. Pacifica, nella adozione della delibera in oggetto, la mancanza di preventivo accordo con le RSU, non sussistono ad avviso del giudicante dubbi sulla sussistenza di un obbligo di tal fatta in campo alla Amministrazione procedente e, quindi, sulla antisindacalità della relativa condotta omissiva" e di conseguenza ha ordinato "all'Azienda Sanitaria Locale di Caserta la rimozione degli effetti descritti".

Inoltre il giudice ha condannato l'Asl al pagamento delle spese di lite.

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