Dibattito sull'emergenza rifiuti organizzato da 'AttivaMente'
Caserta - L'Associazione AttivaMente ha inaugurata la sua attività con un dibattito sul tema: " L'emergenza rifiuti è effettivamente cessata il 31/12/2009? Quali sono le prospettive nell'immediato futuro?"Il dibattito si è svolto a Capua, nella...
L'Associazione AttivaMente ha inaugurata la sua attività con un dibattito sul tema: " L'emergenza rifiuti è effettivamente cessata il 31/12/2009? Quali sono le prospettive nell'immediato futuro?"
Il dibattito si è svolto a Capua, nella sede dell'Associazione sita in via Oreste Salomone. Sono intervenuti Loredana Affinito, presidente dell'Associazione AttivaMente, il giornalista agroambientale Mimmo Pelagalli, gli esperti del settore Francesco Passero, presidente di Casoria Ambiente s.p.a., e Giovanni Papadimitra, dirigente del gruppo HERA S.p.a. Inoltre è intervenuta Lucia Esposito, ex assessore all'ambiente della Provincia di Caserta, moderatrice Alba Sgueglia.
Loredana Affinito ha presentato l'Associazione e le sue finalità culturali e di promozione del territorio inteso in senso largo, ma mirato soprattutto a formare coscienze di cittadini attivi e in grado di muoversi meglio all'interno delle potenzialità che esistono ma che non vengono sfruttate. Tra l'altro ha sottolineato che a giorni sta per partire un corso di informatica, completamente gratuito e aperto a tutti, una serie di incontri sul tema delle legalità, iniziativa che vede coinvolte anche altre Associazioni, l'avvio di un giornale on - line che dia spazio ad informazioni sul territorio, basate su dati e che non si limitino ad essere pura propaganda da parte di chi fa politica per proclami.
Il dibattito sull'emergenza rifiuti è stato seguito con estrema attenzione dai presenti, anche perché sono emersi dati inquietanti: Lucia Esposito ha sottolineato come il sottosegretariato del Governo abbia lasciato in eredità, dopo l'emergenza rifiuti, un miliardo e mezzo di debiti in più alla regione Campania e che al momento il costo per smaltire una tonnellata di umido sia quasi il doppio rispetto alla spesa per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discarica e ciò perché manca sul territorio un impianto di compostaggio e l'umido viene mandato fuori Regione.
Il giornalista Mimmo Pelagalli ha portato i dati dell'inquinamento delle falde acquifere, dovuto tanto all'accumulo di stoccaggi di rifiuti in luoghi non idonei, quanto allo scempio subito a causa dei rifiuti speciali industriali introdotti in modo malavitoso in Campania. Sull'aspetto del lucro prodotto dalla mala gestione dei rifiuti in Campania, la moderatrice Alba Sgueglia, ha lanciato più volte una provocazione, che in parte è stata accolta e condivisa da Papadimitri, il quale ha sottolineato come durante l'emergenza rifiuti, soprattutto durante la fase di alta esposizione televisiva, non si sia fatto altro che procedere militarmente a fare cose, che erano state proibite dai giudici e dalle norme, senza intervenire effettivamente sulla filiera, e che i costi sono lievitati perché i tempi di scarico dei camion di compattaggio erano estremamente lunghi e pertanto si pagavano i lavoratori per molte ore di straordinario, solo perché mantenessero il posto nella fila delle discariche. Oggi sugli schermi TV l'emergenza rifiuti non arriva più, però i problemi sono rimasti irrisolti e sono sospesi come una spada di Damocle sulla testa dei cittadini Campani che, quando le Istituzioni sono state in grado di realizzare la raccolta differenziata hanno risposto con immediatezza, dando prova di grande senso civico.