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Immigrazione, assemblea pubblica Cgil con l'Arci dopo i fatti di Rosarno

Caserta - Dopo i terribili fatti di Rosarno si sono già registrate delle ripercussioni sulle diverse comunità migranti presenti sui vari territori. In particolare in quelle zone con una forte presenza di stranieri si registra un clima di tensione...

Dopo i terribili fatti di Rosarno si sono già registrate delle ripercussioni sulle diverse comunità migranti presenti sui vari territori. In particolare in quelle zone con una forte presenza di stranieri si registra un clima di tensione e preoccupazione da parte delle comunità straniere, nonché autoctone. Nella provincia casertana una delle zone sicuramente più colpite da tali ripercussioni è Castelvolturno definita, dallo stesso Ministro degli Interni, quale zona ad alto rischio. Avendo registrato una certa preoccupazione tra i lavoratori stranieri presenti su quel territorio e avendo ricevuto dagli stessi molteplici inviti ad avviare una discussione su quanto sta accadendo nel nostro Paese in materia di immigrazione, la CGIL ha indetto un'assemblea pubblica. Questa si è svolta presso i locali della CGIL di Caserta alla presenza di rappresentanti provinciali e regionali del sindacato e ha visto la partecipazione dell'Arci di Caserta e di centinaia di immigrati. Questi ultimi sono stati i veri protagonisti della mattinata di sabato 16 gennaio, hanno infatti partecipato all'incontro con le idee molto chiare e, dopo aver sottolineato lo stato attuale dei fatti in quel territorio delicato che è Castelvolturno, hanno avanzato proposte per affrontare questo delicato momento.
E' emerso un forte clima di tensione tra gli stranieri ivi residenti, terrorizzati dai sempre crescenti controlli di Polizia e in particolare Carabinieri. Le forze dell'ordine irrompono nelle abitazioni senza precisi sospetti, solo per controllare i documenti e qualche volta con la scusante di cercare droga o materiali illeciti. Sebbene i posti di blocco lungo le strade cittadine siano aumentati nelle ultime settimane, continuano a verificarsi episodi spiacevoli ai danni dei migranti: pestaggi che passano in sordina perché magari non denunciati, delinquenti che si spacciano per forze dell'ordine in borghese e, senza mostrare alcun distintivo, sottraggono denaro ai malcapitati fermati "per ordinari controlli". Tra i temi centrali della discussione anche il dramma dello sfruttamento sul lavoro, degli orari impossibili e dei salari miseri percepiti; il dolore provocato dagli episodi calabresi: lavoratori che si spostano in giro per l'Italia a seconda del periodo e delle raccolte, che prima di Rosarno erano passate a Castelvolturno o vivevano lì abitualmente, ed ora non si sa dove siano finite.
Di fronte a tutta questa situazione sarebbe necessario un impegno da parte dello Stato per non fomentare focolai di odio e paura, evitare che la paura possa degenerare in violenza da parte di stranieri ed autoctoni indistintamente.
Associazioni e sindacati che da tempo lavorano sul territorio dovranno fare la propria parte per mediare ed evitare scontri pericolosi e facilmente strumentalizzabili.
La CGIL ha intenzione di portare avanti il proprio lavoro in un clima di serenità e collaborazione con Questura e Prefettura di Caserta, cui è già stato chiesto un incontro per aprire un tavolo di discussione. In questo momento particolare, più che mai, è necessario puntare alla promozione di politiche di integrazione ed inclusione dei migranti. Un buon punto di partenza potrebbe essere quello che la Regione Campania sta provando a proporre con la nuova legge regionale sull'immigrazione. Si prevede infatti lo stanziamento di circa 18.5 milioni di euro per finanziare interventi di welfare e di sviluppo al fine di rafforzare ed integrare i servizi di trasporto pubblico locale, attivare misure per l'assunzione di lavoratori immigrati, "borse lavoro" e percorsi di formazione e riqualificazione territoriale. Azioni che investiranno soprattutto le zone di Eboli e Castevolturno. Per questo motivo una delegazione dell'assemblea parteciperà al presidio indetto per martedì 19 presso il Consiglio regionale per chiedere la repentina approvazione della legge regionale sull'immigrazione.

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