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L'associazione 'Pozzuoli Decide' pone 4 domande al sindaco Giacobbe

Pozzuoli - A proposito del "Waterfront flegreo", abbiamo letto e condividiamo la posizione critica espressa dal presidente della Confesercenti flegrea, Daniele Lattero, e pubblicata su "Il Mattino" del 27 novembre scorso. Ricordiamo, però, anche i...

A proposito del "Waterfront flegreo", abbiamo letto e condividiamo la posizione critica espressa dal presidente della Confesercenti flegrea, Daniele Lattero, e pubblicata su "Il Mattino" del 27 novembre scorso. Ricordiamo, però, anche i ripetuti inviti formalizzati al presidente Lattero e agli altri rappresentanti dei commercianti puteolani, per un incontro in cui confrontarsi in merito al Waterfront. Inviti rimasti senza risposta.
Al riguardo, cogliamo l'occasione per ricordare anche come sin dalla sua costituzione – avvenuta il 23 maggio di quest'anno, a 24 ore dal Forum Campi Flegrei, che presentò il progetto in forma privata - la nostra associazione ha posto alla città il tema di un referendum attraverso cui chiedere ai cittadini puteolani un giudizio su un megaprogetto che stravolgerà, nel bene o nel male, il loro territorio.
In quell'occasione coniammo lo slogan "Pozzuoli non è Dubai!". Uno slogan grazie al quale oggi, per le notizie che giungono dagli Emirati, possiamo dire di essere stati lungimiranti.
Uno slogan che ha un solo significato: Pozzuoli non può essere una città artificiale. E ci batteremo affinché non lo diventi.
Oggi, a oltre sei mesi dal Forum e prendendo spunto dalle perplessità espresse dalla Confesercenti sul progetto, Pozzuoli Decide ritiene ancora più necessario e urgente che la città venga messa a conoscenza di quanto si prevede di realizzare nell'ambito del Waterfront.
Pozzuoli e i puteolani meritano di essere aggiornati puntualmente e periodicamente su tale progetto. E non bastano certamente un incontro "tra pochi intimi" o quelle poche notizie ufficiose o troppo ufficiali che vengono rilasciate ad arte alla stampa amica.
Per questo, pensiamo che sia giunto il momento in cui il sindaco Pasquale Giacobbe si ricordi di essere stato eletto per rappresentare i cittadini, e non per essere un attore coprotagonista di un film la cui regia è ben nota.
E' ora che il sindaco Giacobbe, in qualità di rappresentante e garante degli interessi di tutti i suoi cittadini, faccia un'informazione completa su quanto si dovrà realizzare con il Waterfront. Un'informazione che sia pubblica, diretta e non filtrata da posizioni o interessi lobbistici o di parte.
L'unica lobby che un sindaco può permettersi di assecondare è quella formata da tutti i suoi concittadini.
Perciò, al sindaco Giacobbe chiediamo uno scatto di trasparenza e lealtà nei confronti di chi lo ha delegato a rappresentarlo.

A tal fine gli chiediamo:
1 – Perché ha dichiarato di voler presentare il progetto alla città soltanto dopo che questo sarà stato approvato dal consiglio comunale, quindi a cose già fatte?
2 – A cosa dovrà servire la bretella di collegamento dalla tangenziale al porto della città: a portare frotte di consumatori nel nuovo centro commerciale che si prevede di costruire?
3 – Se la sente, il sindaco, di organizzare un incontro pubblico in piazza della Repubblica, in cui spiegare alla città – in un contraddittorio con le diverse parti sociali - cosa sarà realmente il Waterfront?
4 – Se la sente, il sindaco, di impegnarsi in tale occasione a fare in modo che l'ultima parola sul Waterfront venga data ai cittadini puteolani, attraverso lo svolgimento di un referendum popolare?
Non siamo convinti che Pasquale Giacobbe abbia la sensibilità e il coraggio per rispondere alle nostre richieste e alla fame di informazione che proviene dai cittadini.
Ma siamo convinti che è anche attraverso queste prove che si verifica la democraticità di un sindaco e di un'intera classe politica.

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