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Disfida e polemiche, parla l'Atsc

(Cava de'Tirreni) Non replicare mai agli attacchi e non alimentare mai polemiche: è sempre stata questa negli ultimi anni la "linea di condotta" dell'Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri (ATSC) di Cava de'Tirreni (Sa). Una strategia...

(Cava de'Tirreni) Non replicare mai agli attacchi e non alimentare mai polemiche: è sempre stata questa negli ultimi anni la "linea di condotta" dell'Associazione Trombonieri, Sbandieratori e Cavalieri (ATSC) di Cava de'Tirreni (Sa). Una strategia alla quale solo in questa circostanza si "deroga" per salvaguardare l'immagine dell'ATSC e dei suoi circa 1.200 associati, che con grandi sacrifici, sia economici che di tempo, si impegnano a coltivare e promuovere quanto tramandato dai nostri avi.
Ai nostri giorni le problematiche sul tappeto sono completamente differenti rispetto ai tempi passati, quando bastava ritrovarsi qualche giorno all'anno per rievocare le tradizioni cittadine. Oggi i Sodalizi sono regolarmente costituiti secondo i canoni richiesti dalla legge ed i Presidenti degli stessi, oltre a compiere enormi sacrifici ed avere grosse responsabilità verso i propri associati, "rischiano" penalmente in prima persona in occasione sia di ogni evento cittadino che di qualsiasi manifestazione extracittadina, la cui partecipazione è volta a portare in alto il nome della città.
Senza dimenticare che se oggi Cava de'Tirreni è un'oasi felice rispetto ai Paesi limitrofi, è merito anche dell'operato dei Sodalizi, i quali annoverano tra le proprie fila tantissimi giovani che, dedicando il tempo libero ad attività "sane", non sono attirati da pericolose "distrazioni".
Non tutti sanno, però, che oggi i Trombonieri, oltre alle tantissime difficoltà, economiche e non, affrontate per sostenere i propri Sodalizi, si ritrovano alle prese con la problematica delle armi. In virtù, infatti, di una recente inderogabile normativa ministeriale, siamo tutti in attesa di sapere se dobbiamo "appendere ai chiodi" i pistoni attualmente in nostro possesso e se saremo obbligati ad acquistarne altri simili presso aziende specializzate in materia. In quest'ultimo caso, verrebbero "snaturate" la storia e le tradizioni cittadine ed inoltre i Gruppi Trombonieri, per continuare ad esistere, dovrebbero spendere un'esorbitante cifra stimata in circa 300mila euro, alla quale va sommato il costo dei porto d'armi già acquisiti dai singoli soci.
Come si evince da quanto detto, per i vari Sodalizi e per la stessa ATSC le problematiche "vere" e "reali" sono ben altre rispetto a quella del Casale "Senatore" che non accetta l'insindacabile verdetto della Giuria per la "Disfida dei Trombonieri" 2009. Verdetto, tra l'altro, ritenuto giusto e confermato da tutti gli altri Casali dell'ATSC e non solo dal Consiglio Direttivo della stessa.
Al di là delle pubblicazioni apparse negli ultimi giorni sugli organi di stampa e spesso improntate solo sul "sentito dire", ora più che mai l'ATSC è convinta che l'unico luogo dove vanno discusse in modo democratico tutte le argomentazioni inerenti la vita associativa è il "tavolo dei Presidenti" in sede associativa. Se poi un Gruppo non è d'accordo con quanto deliberato, scritto, controfirmato ed applicato in suddetta sede, ci dispiace, ma bisognerà pur farsene una ragione.
In attesa dell'evoluzione della stucchevole vicenda ed in considerazione della minaccia del Casale "Senatore" di adire le vie legali, l'ATSC informa che, a tutela della propria immagine e dei propri diritti, è pronta a consegnare tutte le documentazioni specifiche agli organi preposti.
Dispiace, comunque, che non sia stato rispettato quanto concordato nell'incontro tenutosi recentemente a Palazzo di Città, durante il quale il Sindaco Gravagnuolo aveva esortato tutti ad una "pausa di riflessione" per consentire all'Ente comunale di trovare una soluzione al problema. Invito pienamente ascoltato finora dall'ATSC, ma non da altre "parti in causa", con evidente mancanza di rispetto verso il Sindaco ed i suoi Delegati presenti all'incontro.
Pur rivendicando fermamente la propria autonomia decisionale, l'ATSC ribadisce comunque la sua piena disponibilità a confrontarsi e collaborare con l'Ente comunale, nella persona del Sindaco e dei suoi Delegati, per accogliere proposte e suggerimenti volti a migliorare la manifestazione, ma non per continuare a discutere della presunta problematica del Casale "Senatore", che ha ripetutamente mostrato di non volersi attenere alle regole. Il "problema", in definitiva, riguarda un solo Gruppo e non certo una lite tra i Gruppi, che mai come in questo momento sono uniti e compatti.
Quanto detto era doveroso nei confronti di chi non è a conoscenza dei fatti. Da questo momento l'ATSC, fedele alla sua "linea di condotta", non alimenterà ulteriormente le polemiche tramite gli organi di stampa. Polemiche e discussioni che non fanno il bene dell'universo folkloristico metelliano e dell'intera città.

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