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Comune trasforma piazza medioevale in parcheggio auto

Marcianise - Se oggi per ipotesi, l'amministrazione comunale di Napoli emettesse un'ordinanza che eliminasse l'isola Pedonale a Piazza del Plebiscito o a Piazza Dante, domani tutti i media mondiali racconterebbero della pazzia del sindaco...

Se oggi per ipotesi, l'amministrazione comunale di Napoli emettesse un'ordinanza che eliminasse l'isola Pedonale a Piazza del Plebiscito o a Piazza Dante, domani tutti i media mondiali racconterebbero della pazzia del sindaco Iervolino. Lo stesso esercizio di fantasia potrebbe essere ripetuto per Piazza dei Miracoli a Pisa o Piazza del Duomo a Milano. Se, invece, la stessa cosa avviene per Piazza Carità, la più importante di Marcianise, che affonda le propria storia nel medioevo e che rappresenta addirittura il nucleo abitativo originario della città, capita che tutto ciò possa rappresentare addirittura un vanto per gli amministratori che lo hanno voluto e sbandierarlo quindi ai quattro venti.
Capita questo nell'era dell'amministrazione guidata da Antonio Tartaglione e preconfigura le modalità con cui si vuole indirizzare il nuovo corso politico della città. Da qualche giorno, infatti, il segnale dell'isola pedonale è sparito dall'ingresso della piazza e gli automobilisti ora sono più che mai autorizzati a parcheggiare dove gli pare. Non che si fossero mai fermati di lasciare le proprie auto in ogni dove, ma ora sono anche giustificati da una opinabile decisione amministrativa. A disegnare la futura configurazione della piazza è il neo eletto consigliere comunale dell'Udc Filippo Topo: "A mio giudizio la riqualificazione della piazza deve avvenire attraverso azioni quali: la disciplina dell'area di parcheggio con l'affidamento della sua gestione a cooperative; la delimitazione della zona del sagrato della chiesa; la riservazione di uno spazio ai dipendenti dell'Asl".
Di parere diametralmente opposto Salvatore Marino, dottore in Conservazione dei Beni Culturali con una specializzazione in Archivistica. "Si tratta di un progetto che non tiene conto dell'importanza della piazza". Marino, che si divide tra Siena e Barcellona dove sta svolgendo un dottorato di ricerca, ha compiuto studi approfonditi sull'intero complesso dell'Annunziata e si è occupato del restauro conservativo dell'archivio storico Agp. "Nel 2012 - continua lo storico dell'arte - saranno passati 500 anni da quando la piazza ottenne il riconoscimento di «luogo del mercato». Da lì si è poi sviluppata la città comprendendo quello che oggi viene definito centro storico. Piazza Carità è sicuramente la più bella agorà della provincia di Caserta, mi sembra assolutamente fuori luogo trasformarla in parcheggio".
Insomma cento passi all'indietro. Senza contare il fatto che la piazza è vincolata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Architettonici di Caserta e Benevento come monumento storico artistico su cui insistono due importanti elementi quale la fontana con i delfini ed il gruppo scultoreo raffigurante "la Carita'" realizzato da Onofrio Buccini (1877). Per entrambi si è in attesa dell'inizio del restauro già approvato dalla Soprintendenza e già finanziato dalla precedente ammiistrazione.
Il Sindaco e la maggioranza, quindi, cedono alle lobby: quella dei dipendenti dell'Asl, quella della parrocchia dell'Annunziata e quella dei commercianti. Le stesse lobby a cui aveva saputo resistere con tenacia l'ex sindaco Filippo Fecondo. A perdere è invece l'identità culturale della città e i cittadini che sognano una città a misura di uomini e non di macchine.

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