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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Tossicodipendenze: incontro con Don Gelmini

Capua - Oltre gli ottanta e non perde un colpo. .Migliaia di figli in tutti i continenti che lo chiamano "papà Pierino". E così lo hanno salutato anche a Capua e poi a Casagiove qualche giorno fa quando è arrivato, con le braccia aperte per...

Oltre gli ottanta e non perde un colpo. .Migliaia di figli in tutti i continenti che lo chiamano "papà Pierino". E così lo hanno salutato anche a Capua e poi a Casagiove qualche giorno fa quando è arrivato, con le braccia aperte per salutare tutti. Lui è don Pierino Gelmini, fondatore della comunità "Incontro". Loro sono alcuni delle migliaia di ragazzi salvati dalla droga, che sono accorsi per salutarlo.
Il saluto ufficiale è venuto dall'arcivescovo di Capua Bruno Schettino, nel salone Capolelatro del Palazzo Vescovile. Al tavolo dei relatori tra uomini di scienza e operatori di spicco è arrivato lui, non teologo, non monsignore e neppure arciprete, ma solo un piccolo prete con quella carica di umanità che ha dato lustro all'Italia e al mondo per l'opera che svolge a favore dei giovani e delle famiglie nella disperazione. E ha sconvolto le coscienze di quanti lo hanno ascoltato.
L'occasione per incontrarlo è stata data da un Convegno sulle tossicodipendenze, che ha registrato interventi di altissimo livello. Al termine, ha parlato don Gelmini con un fiume di parole d'amore, non quelle della Chiesa trionfante, come egli stesso ha detto, ma quelle degli ultimi. Da un incontro a Roma ai margini di una piazza, dove un povero gli tendeva la mano, così come egli stesso ha raccontato, è nata la sua opera, la prima comunità "Incontro", oggi diffusa nei cinque continenti. "Niente razze, niente appartenenze, niente privilegi, ha detto, ma tutti fratelli".Il giorno seguente, domenica 16 dicembre, don Gelmini è passato dallo storico Palazzo Vescovile di Capua alla suggestiva chiesa parrocchiale di Santa Maria della Vittoria a Casagiove, frazione Coccagna. Qui non un uditorio di esperti, ma gente semplice, genitori ai quali la droga ha portato via il figlio e soprattutto genitori che a lui hanno affidato il proprio figlio perché si riappropri della vita. E poi un gruppo di suoi ragazzi della comunità di Pompei e di altre viciniori, testimoni della loro rigenerazione. "Papà Pierino", lo hanno insistentemente acclamato e con loro tutti i presenti nella chiesa e nella piazza. Infine, l'inaugurazione del Centro "Incontro" nella nostra Terra di Lavoro, dove finalmente una luce si è accesa nel buio e in tutto il nostro territorio attraversato da troppi giovani allo sbando. Don Pierino ha indicato nell'instancabile don Stefano Giaquinto, coraggioso parroco di Santa Maria della Vittoria già da tempo impegnato sul fronte della tossicodipendenza, il responsabile della comunità "Incontro" del centro sud dell'Italia, chiedendo e ottenendo l'assenso di mons. Schettino e regalando a noi un punto forte di speranza e di rinascita.

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