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Il sarcofago del santo

Caiazzo - Importante scoperta archeologica a Caiazzo dove, mentre erano in corso, presso la Cattedrale, lavori per il risanamento di alcune macchie di umidita' provenienti dalla pavimentazione, e' emerso il sarcofago che ha custodito il corpo di...

Importante scoperta archeologica a Caiazzo dove, mentre erano in corso, presso la Cattedrale, lavori per il risanamento di alcune macchie di umidita' provenienti dalla pavimentazione, e' emerso il sarcofago che ha custodito il corpo di Santo Stefano Menecillo, Vescovo e Patrono della Città di Caiazzo. Lungo due metri e largo ottanta centimetri, il sarcofago scavato in un unico blocco di tufo fu portato alla luce per la prima volta nell’anno 1512 ad opera del Vescovo Vincio Maffa il quale, dopo vari tentativi, ritrovò il corpo del Santo che era rimasto nascosto per circa 500 anni. Stefano Menecillo, consacrato Vescovo il 1 novembre del 979 nella Chiesa Metropolitana di Capua governò la Chiesa Caiatina per 44 anni e morì il 20 ottobre dell’anno 1023; da allora il culto e la devozione dei caiatini per il santo protettore non si è mai interrotto. «Un’eccezionale scoperta -ha dichiarato monsignor Antonio Chichierchia, parroco della cattedrale- sia dal punto di vista archeologico che religioso. Una grossa emozione quando, in seguito al cedimento di una volta, è emerso il sarcofago che ha custodito il corpo di Santo Stefano; quello stesso sarcofago che il vescovo Vincio Maffa ritrovò nell’anno 1512. Sulla sommità del blocco di tufo vi è la lapide che lo stesso Vescovo fece apporre a seguito del ritrovamento del corpo del Santo e che reca la seguente scritta: “DIVI STEPHANI CAPUT ED OSSA HINC EXUMATA VINCIUS SALERNITANUS, TUNC CALATINUS EPISCOPUS CUM POPOLI APPLAUSU, PULPITO RECONDI CURAVIT ANNO DNI MDXII – XXVIII MAJI”. Questa scoperta consente di affermare con esattezza che il primo ritrovamento avvenne nell’anno 1512, il giorno 28 di maggio e non il 24 o addirittura il 2 maggio come veniva finora riportato dagli storici. Dell’importante evento, avvenuto nel corso di lavori regolarmente autorizzati, ho dato subito comunicazione a Sua Eccellenza il Vescovo Pietro Farina ed alla Soprintendenza affinché gli organi superiori possano disporre nel merito per una degna valorizzazione del sacro luogo dove, com’è scritto nei libri di storia, nel passato avvennero diversi miracoli ad opera e per intercessione di Santo Stefano. Tra poco il sarcofago sarà visitabile per i fedeli i quali potranno ancora di più avvicinarsi a Colui che per il popolo di Caiazzo rappresenta la guida, la fortezza e la roccia di fede». Grande entusiasmo per il ritrovamento della tomba del Santo si è registrato anche presso la comunità di Macerata Campania che ha dato i natali a Santo Stefano Menecillo.

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