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Ok al bilancio post dissesto, Speranza: "Comune da sciogliere". Sindaco in aula solo per il voto

Ciontoli prende di nuovo le distanze dalla maggioranza. Ventre: “Marino dovrebbe spiegare alla città cosa sta accadendo con le indagini della Dda”

“Riteniamo che ci siano le condizioni per lo scioglimento del consiglio comunale di Caserta per questo non partecipiamo alla seduta”. La consigliera comunale di Speranza per Caserta Norma Naim ha aperto così la seduta di questa mattina nell’aula di palazzo Castropignano, annunciando la propria assenza alla discussione. “I termini per l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato sono scaduti il 9 novembre, quale termine perentorio stabilito dalla legge” ha chiosato lasciando aperta l’opportunità di un ricorso ed abbandonando la discussione, lasciando tra i banchi dell’opposizione solo Nicola Garofalo, Roberto Desiderio e Stefano Mariano (assenti tutti gli altri) a cui si è aggiunto più tardi anche Riccardo Ventre, che ha sottolineato anche le assenze della minoranza. “Ci sono più cittadini tra il pubblico che consiglieri in aula” ha tuonato l’ex presidente della Provincia.

L’assessore alle Finanze Federico Pica ha spiegato che “non sarà facile la discussione col Ministero, ma noi abbiamo l’impegno di voltare pagina. Purtroppo qui dal 2012 al 2014 la situazione è nettamente peggiorata. Ed i problemi iniziano nel 2012, nelle premesse del bilancio stabilmente riequilibrato, quando vengono tenuti fuori dal dissesto 22 milioni di euro tra fondi vincolati e mutui. Debiti che poi si portano avanti fin quando il commissario prefettizio che arriva nel 2015 che decide di avviare la procedura di pre-dissesto”. E spiega: “Noi abbiamo capito dall’agosto 2017 che ci saremo trovati in una situazione difficile ed abbiamo fatto una scelta, quella di accelerare i pagamenti ai creditori per cercare di non far pesare questo nuovo dissesto a chi avanzava soldi dal Comune”.

Un quantomai battagliero Roberto Desiderio (Forza Italia) ha sottolineato numerosi dubbi relativamente all’ipotesi del bilancio stabilmente riequilibrato, a partire dal possibile buco di 1,6 milioni relativo ad uno stanziamento che è ancora in bilico, chiedendo a più riprese la presenza in aula del collegio dei revisori dei conti. Riccardo Ventre ha poi annunciato il suo voto negativo, spiegando: “Nulla quaestio sul lavoro dell’assessore Federico Pica, ma sul piano tecnico non è stato mosso un dito. Siamo ancora qui a dare le colpe a chi non c’è più”.

Ventre ha poi affrontato anche la delicata questione dell’indagine aperta dalla Direzione distrettuale antimafia sul Comune di Caserta, che ha coinvolto anche il sindaco di Caserta Carlo Marino (assente a tutta la discussione in aula sul bilancio stabilmente riequilibrato): “Io sono garantista e per me sono tutte persone perbene fino a che non ci saranno sentenze che dicano il contrario, ma quello che rimprovero al sindaco, che non c’è, ed alla maggioranza è che i cittadini non siano stati messi al corrente pubblicamente della vicenda”.

Un po’ di autocritica sul piano della macchina amministrativa è giunta anche dalla maggioranza, col consigliere Mario Russo (Campania Libera) che ha dichiarato: “Ci sono delle difficoltà enormi che poi si riversano sui cittadini. Abbiamo delle difficoltà organizzative, il Comune funziona a singhiozzi. Basti pensare che ad oggi le scuole non hanno ancora i termosifoni accesi con la gara che sta partendo adesso oppure all’assistenza specialistica nelle scuole che non è ancora partita. E noi ci prendiamo le critiche perché non siamo stati capaci di affermare il nostro ruolo di consiglieri comunali”. E sul bilancio ha aggiunto: “Da un lato gioisco perché un’azione di risanamento per le casse del Comune sicuramente ci aiuterà, dall’altra parte bisogna capire come vanno spesi i soldi”.

Per Antonio Ciontoli (Pd) “sul bilancio ci sarebbe stato bisogno di un confronto più alto, diverso da quello sui numeri. Stiamo prendendo gli schiaffi in faccia, abbiamo un territorio che si sente abbandonato. Fin dall’inizio della nostra amministrazione, avremo dovuto puntare su risanamento del bilancio e rinforzo del personale. Noi non abbiamo fatto né l’uno né l’altro. Ma se guardo ai numeri, io sono distante. Dopo due anni e mezzo non c’è ancora una certezza dei numeri del bilancio, stando anche a quanto hanno messo nero su bianco i revisori”. Ed aggiunge: “Lo so che con queste mie parole sarò poco gradito dai miei colleghi consiglieri, ma purtroppo qui non possiamo lasciare andare sempre la macchina, perché rischiamo di finire nel burrone”. Ed il riferimento è anche al gruppo consiliare del Pd “dal quale ho preso una distanza fisica tra i banchi per una differenza di idee nell’affrontare il lavoro dell’amministrazione comunale”.

Parole che hanno scatenato la reazione di Gianluca Iannucci (Popolari e riformisti): “Chi oggi critica, dovrebbe apprezzare la responsabilità dei giovani amministratori che oggi si stanno assumendo la responsabilità di prendere decisioni difficili che potrebbero, un domani, anche causarci conseguenze. Noi non vogliamo scrollarci da dosso le nostre responsabilità, ma preghiamo che non vi vengano date colpe, passate, che non abbiamo”. Di “necessità di chiarimento” ha parlato Matteo Donisi (Pd) invitando Ciontoli a chiarire “se il suo intervento mira a mettere in difficoltà la maggioranza o a sostenerla. Ed allora andrebbe chiarito anche se lei oggi lo fa dai banchi della maggioranza o forse siamo su due piani diversi”.

Alla fine il bilancio è stato votato dalla maggioranza (compreso il sindaco Marino che si è presentato in aula per votare) dopo votazione di un emendamento proposto dallo stesso assessore Pica che ha accolto l'input dei revisori dei conti.

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