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Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità Mondragone

Manca il certificato antimafia, bloccato l'appalto rifiuti milionario

Stop del Comune alla Senesi, non iscritta alla 'white list' della Prefettura. L'opposizione: "Fatti già noti"

Non sarà la Senesi ad occuparsi della raccolta rifiuti a Mondragone. La società di Rodolfo Briganti, che si era aggiudicata in via provvisoria l’appalto indetto dal Comune tramite l’Asmel, unica azienda ad aver partecipato alla gara, è stata infatti stoppata dal RUP del procedimento, dopo aver accertato “l’insussistenza in capo alla Senesi SpA dell’iscrizione nella white-list della prefettura di Macerata” per l’assenza della certificazione antimafia.

Una questione chiave per potere affidare definitivamente l’appalto quinquennale: l’iscrizione alla white-list è infatti “condizione imprescindibile” per poter procedere all’aggiudicazione e perfezionare il vincolo contrattuale con l’Ente.

Dubbi che erano emersi anche al momento dell’affidamento provvisorio, con il Comune che stava attendendo infatti in merito il parere dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione guidata dal magistrato Raffaele Cantone. Ora quindi si dovrà rifare per l’ennesima volta la gara per i rifiuti, dopo i primi tentativi non fruttuosi con la Stazione Unica Appaltante e con l’Asmel.

Una vicenda che ha provocato la forte reazione dell’opposizione di centrodestra. “Come volevasi dimostrare l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Virgilio Pacifico si e’ vista obbligata a revocare l’aggiudicazione provvisoria alla Senesi - accusano i consiglieri di opposizione - proprio per assenza del requisito di cui però si era già perfettamente a conoscenza da tempo”. I consiglieri Valerio Bertolino, Pasquale Marquez, Alessandro Pagliaro, Antonio Pagliaro e Giovanni Schiappa lanciano quindi una stoccata: “A quando un’assunzione di responsabilità da parte del sindaco e della maggioranza amministrativa nell’ambito del rispetto delle regole? L’onere a chi governa, mettendoci la faccia una volta per tutte senza il paravento degli uffici comunali, troppo spesso tirati in ballo per giustificare scelte loro e non assumersi qualsivoglia responsabilità politico-amministrativa”.

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