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Brucellosi, gli allevatori bufalini rimuovono i presidi di protesta dopo il tavolo col governo

Raggiunto l'obiettivo di aprire uno spazio di confronto istituzionale

Gli allevatori bufalini hanno lasciato il presidio alla rotonda dell’Agnena sulla Domiziana, dopo tre settimane di proteste, così come quello al casello autostradale di Capua e presso la stazione di Villa Literno. “Ringraziamo i cittadini del territorio per la grande solidarietà che abbiamo raccolto in queste tre settimane e ci rammarichiamo per i disagi che hanno dovuto sopportare per colpa dell'irresponsabile atteggiamento del Governo Regionale che ha continuato in tutto questo tempo a negare il primo atto che dovrebbe essere in capo alla responsabilità di una istituzione, l'ascolto”, fanno sapere dal Coordinamento unitario in difesa del patrimonio bufalino

L’obiettivo degli allevatori, infatti, era quello di aprire uno spazio di confronto istituzionale per far valere democraticamente le proprie ragioni e l'obiettivo è stato colto. Il Governo Nazionale e il Parlamento infatti si sono attivati, “mentre la Regione Campania ha continuato a evitare il confronto con mille scuse che, in fondo, tradiscono non solo l'arroganza con cui un pezzo irresponsabile della politica pretende di esercitare il Governo ma, soprattutto, la paura di confrontarsi con chi non ti da ragione a prescindere e preventivamente. Mentre il  presidente De Luca sta scrivendo la pagina più vergognosa della politica regionale campana, ci conforta che il ruolo attivo di quasi tutte le forze politiche che siedono in Parlamento (quindi anche quelle che sostengono la maggioranza politica alla Regione Campania), sconfessandolo e isolandolo, stanno contribuendo ad aprire un percorso di confronto utile a ricercare la condivisione e le soluzioni”, aggiungono dal coordinamento. “E’ il primo passo per uscire e superare la crisi indotta dal fallimento di dieci anni di Piani di eradicazione della BRC e della TBC Bufalina in Provincia di Caserta che, nel mentre non hanno risolto i problemi sanitari, stanno mettendo in ginocchio un intero comparto strategico per l’agr0oalimentare italiano”

“Le prossime due settimane – continuano - serviranno a mettere in campo il progetto partecipato per il Nuovo Piano sulla base delle proposte già portate al tavolo romano. Con questo obiettivo entro i prossimi giorni verrà installato un nuovo presidio da cui verranno gestite una serie di iniziative fino alla convocazione della Settima edizione degli Stati Generali in cui verrà messo in campo il Tavolo Partecipato da tutti i soggetti interessati e responsabili per offrire a chi gestirà il nuovo Piano il supporto tecnico, sociale e di comunità indispensabile alla sua riuscita”.

I numeri emersi al tavolo sono impietosi: nel 2007 la prevalenza della Brucella in Provincia di Caserta era al 17% e fu portata nel giro di pochi anni allo 0,8% grazie ad un intervento voluto e diretto dal Governo Nazionale che ne affidò al Centro di Referenza Nazionale di Teramo la gestione tecnico/veterinaria e sanitaria. “Al contrario dal 2014 i Piani (passati alla responsabilità della Regione Campania) hanno riportato la BRC e la TBC a valori esplosivi, fino al dato impressionante del 19% toccato nel 2022. Il dato “vago e indefinito” riportato da un funzionario del Ministero della Salute per cui ci sarebbero dei “lievi segnali di miglioramento” sono sati da tutti gli interventi giudicati “inattendibili e ininfluenti rispetto ad un trend chiarissimo e consolidato nel tempo”, concludono gli allevatori .

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