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Le lacrime degli allevatori a ‘Report’. “Mi devo impiccare?”. Poi la denuncia: “Affare colossale” | VIDEO

Maxi schermo davanti al Monumento dei Caduti di Caserta per seguire la trasmissione televisiva

“De Luca ci ha imbrogliato, ha firmato un piano per chiudere le aziende a Caserta”. E’ la denuncia che arriva, attraverso la trasmissione di Rai3 “Report”, dagli allevatori casertani che, stasera, si sono organizzati con sedie e maxi schermo per seguire la puntata del programma condotto da Sigfrido Ranucci, al Monumento dei Caduti a Caserta, dove è in atto la protesta contro la Regione. E’ stata denunciata la beffa dei controlli anti brucellosi, visto che il 98% degli animali abbattuti non erano infetti.

Ma chi ci guadagna? E’ questa la domanda che si è posto ‘Report’ a cui hanno provato a dare le loro spiegazioni gli allevatori. Partendo dalle loro storie. “Ci hanno abbattuto 800 capi su 1200. Ci hanno rimborsato con circa 1200 euro ad animale, che non serve neanche per comprarne un altro” ha raccontato Enrico Migliaccio.

Il problema della brucellosi nel casertano è scoppiato dopo il 2014, quando si è deciso di bloccare i piani di vaccinazione. E quando il 20% degli animali risulta positivo alla brucella, tutto l’allevamento viene mandato all’abbattimento, anche se non risultano tutti gli animali infetti. “Dei 300 animali che avevo sono stati abbattuti tutti anche se 148 erano negative” racconta Giovanni Galasso.

C’è grande tristezza nei racconti degli allevatori, soprattutto dei più giovani che avevano deciso di seguire le orme dei padri e dei nonni. In tanti non riescono a bloccare le lacrime davanti le telecamere. Disperato un altro allevatore, Guido Diana: “Io potrei anche ripartire, ma se poi me le abbattono tutte di nuovo che devo fare? Mi devo solo impiccare?”.

Questo ha portato ad una chiusura di 300 aziende dal 2019 ad oggi, come dimostrato dalla manifestazione degli stessi allevatori che, nelle scorse settimane, hanno consegnato le chiavi delle aziende chiuse al prefetto di Caserta. Ma il batterio della brucella, in realtà, nella mozzarella non c’è, visto che il prodotto viene lavorato a temperature che non permettono al batterio di continuare a vivere. Ma quello che fa “infuriare” gli allevatori è che la carne degli animali abbattuti vengono poi destinate al “libero consumo”: cioè viene mangiata da tutti.

Carlo Ferrara, direttore servizio veterinario dell’Asl di Caserta, conferma che la carne “viene commercializzata normalmente” per la quasi totalità. Le bufale abbattute, finiscono al macello che fa capo al gruppo modenese Cremonini, che “produce anche gli hamburger per i McDonald’s in Russia” sottolinea il servizio di Report. La carne viene pagata euro al kg, al netto della macellazione. La Regione paga un indennizzo agli allevatori di 1500 euro ad animale abbattuto, da cui viene decurtata la somma che ricevono perla carne venduta.

Quello che emerge dalle testimonianze è che gli allevatori sarebbero stati contattati da qualche “commerciante” per essere messi al corrente che gli animali erano positivi, con tanto di “offerte a nero” per i capi. “C’è una regia camorristica” denuncia l’avvocato Carlo Taormina. “Più si abbatte, più si guadagna. E’ un affare colossale, una grossa porcheria” con una tesi, però, tutta da dimostrare. A fare chiarezza potrà essere la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha aperto un'inchiesta sulla vicenda.

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