rotate-mobile
Attualità Marcianise

Insulti al sindaco che apre le scuole: "Genitori e professori da denunciare"

Affondo di Velardi dopo le offese degli studenti sui social: "Scuola e famiglia venute meno al loro ruolo"

Non una goccia di pioggia eppure... Ormai bastano le parole "allerta meteo" per generare nei ragazzi la pretesa della chiusura delle scuole e quando mancano provvedimenti da parte dei sindaci si passa alle maniere forti, quelle preferite dagli haters dei social network con insulti ed offese ai danni dei primi cittadini. 

ùE' successo a Caserta ma anche a Marcianise dove l'annunciata apertura delle scuole ha scatenato l'ira di molti studenti. Sulla questione è intervenuto il sindaco Antonello Velardi che ha spiegato come "la chiusura delle scuole è un atto eccezionale, di fronte ad impedimenti eccezionali. Chiudere una scuola significa, a Marcianise come altrove, trasmettere agli studenti il messaggio che di fronte ad un ostacolo conviene fermarsi perché c'è sempre qualcuno che verrà a risolvertelo. Significa confondere le idee su quali sono i diritti e quali sono i doveri, significa comunicare ad un giovane - che per definizione è l'unico davvero in grado di cambiare il mondo, ben più dei bambini e degli anziani - che non deve impegnarsi per cambiare ma deve aspettare così come ha aspettato finora all'interno di un malinteso paternalismo che tanti guasti ha prodotto. Chiudere le scuole significa trasmettere l'idea che un pubblico amministratore non si assume alcuna responsabilità ma le scarica sull'ultima ruota del carro, cioè sui soggetti fruitori di un servizio, cioè su ognuno di noi. Chiudere una scuola per una pioggia anche se violenta significa poter chiudere la farmacia, l'ospedale, la caserma dei carabinieri, la salumeria, gli uffici comunali. Che però tutti vogliono che non chiudano".

Ma Velerdi non ce l'ha con i ragazzi che l'hanno preso di mira (oltre 200 i commenti al suo post). "Le reazioni spropositate dei ragazzi al mio post sono il segno di un grave disagio che a questo punto non è più personale ma è collettivo. Dovrei denunciare tutti questi ragazzi che mi hanno offeso, ma non lo farò mai: vanno denunciati i loro genitori e i loro docenti - affonda Velardi - Perché questa vicenda segnala non solo il disagio di una generazione, ma il crollo clamoroso di due agenzie educative fondamentali come la famiglia e la scuola. Sulla famiglia non è questa la sede per discutere, sulla scuola avrei tanto da dire.

Evito di farlo, ma qualche concetto vorrei esprimerlo; partendo dal presupposto che ancora oggi io ho la massima venerazione dei miei professori, dalle elementari al liceo. E allora dico che non abbiamo bisogno di dirigenti e professori che oggi fanno la gara a chi ha più studenti confondendo un luogo della trasmissione del sapere con un furgone di lavoratori in nero che vanno a raccogliere i pomodori: più sono meglio è.

No. Non abbiamo bisogno di dirigenti e professori che, su questa vicenda, non hanno avviato e mai avvieranno una ricerca seria dei loro ragazzi autori dei commenti offensivi per punirli e per dare loro elementi di comprensione in modo da non rifarlo in futuro. Non abbiamo bisogno di dirigenti e di professori che sperano in cuor loro che il sindaco chiuda le scuole perché hanno da fare a casa. Non abbiamo bisogno di dirigenti e professori che hanno trasformato la scuola in un luogo dove raggranellare qualche spicciolo in più infilandosi nei progetti che hanno come obiettivo solo quello di tenere le carte a posto. Non abbiamo bisogno di dirigenti e professori che si sono fatti coprire finora dai sindacati, un altro simbolo della furbizia dell'inefficienza soprattutto nella scuola.

No, noi abbiamo bisogno di altro. Lo auguro a tutti gli studenti, in primis a quegli studenti che mi hanno offeso con i loro commenti. Loro, più di tutti, hanno bisogno di professori veri". 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Insulti al sindaco che apre le scuole: "Genitori e professori da denunciare"

CasertaNews è in caricamento