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Guerra sui soldi delle fogne. "E' un fallimento", il sindaco: "Arrivano 6 milioni"

Consiglio comunale infuocato sugli allagamenti, maggioranza e opposizione sul piede di guerra

Un progetto del 2014, una indagine del 2015 ed oggi, dopo ben 4 anni dal procedimento penale, si torna a parlare di fogne e di allagamenti. L’argomento è stato l’unico punto all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale aperto di Lusciano e sono rispuntate le antiche problematiche che attanagliano il territorio luscianese che però di certo non è l’unico ad essere colpito dagli allagamenti. Nell’Assise richiesta dalla minoranza del gruppo ‘Lusciano che vorrei’ sono venute fuori le criticità del progetto (finanziato per 7,5 milioni di euro) per l’adeguamento del sistema fognario e sono state anche ricordate “le vicissitudini giudiziarie molto complesse – dice l’opposizione – ancora al vaglio della magistratura”.

Per Filippo Ciocio e ‘soci’ dell’opposizione quindi “è un vero e proprio fallimento: per lo stato di attuazione ed avanzamento delle nuove fogne a Lusciano siamo praticamente all’anno zero. Ci rammarichiamo delle false promesse fatte dall’amministrazione Esposito in campagna elettorale, visto che certi problemi erano iniziati abbondantemente prima del 2018 ed esprimiamo sempre massima solidarietà alle numerose famiglie luscianesi che vivendo gravi disagi, quasi quotidiani, attendevano le nuove fogne con speranza”.

Sulla vicenda ha voluto però fare chiarezza il sindaco Nicola Esposito che ha subito voluto tranquillizzare la cittadinanza visto che “il finanziamento non andrà perso”. Esposito ricorda che “nel 2014 rispolverammo, appena insediatici, questo progetto del 1999 che era già esecutivo e lo presentammo alla Regione, sotto responsabilità dei tecnici, per ottenere il finanziamento. Dalla Regione ci diedero l’ok e facemmo praticamente partire i lavori. Facemmo la gara appaltando i lavori per 7,5 milioni di euro e fino al 31 dicembre 2015 sono stati spesi 1,5 milioni. Poi arrivarono gli esposti della minoranza e tutto si bloccò. Andammo in audizione dall’Anac e quello che emerse è che praticamente mancavano i sottoservizi nel progetto approvato. Purtroppo ci ritrovammo ad avere un progetto obsoleto ma fu subito dichiaro come non ci fosse dolo da parte dell’amministrazione così come non ci fosse alcun danno erariale”. Poi arrivò una indagine penale ma “oggi, dopo 4 anni, non sappiamo ancora come è andata a finire”. Esposito poi ritorna sul progetto: “La Regione Campania ci ha garantito che i restanti 6 milioni ci saranno concessi, e nel prossimo anno sono sicuro che l’iter si sbloccherà. Ci sono due ipotesi: aggiornare il vecchio progetto oppure farne uno ex novo. In entrambi i casi i lavori riprenderanno. Siamo fiduciosi, chi mette in mezzo storie vecchie di anni a ridosso dell’approvazione del Puc ha completamente sbagliato strada. Noi facciamo i fatti, e andiamo avanti per la nostra strada consapevoli di essere nel giusto”.

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