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Accordo tra Comune e Istituto diocesano dopo 40 anni di attesa

Per gli appartamenti realizzati dalla Cooperativa Recalese sui terreni del Clero

Dopo quasi 40 anni di attesa la questione relativa alla Cooperativa Edilizia Aurora Recale si è risolta definitivamente. Nella riunione del 3 febbraio il Comune e l'Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Caserta hanno concluso, dopo una lunga trattativa, un importante accordo trnsattivo a saldo del credito dell'Idsc ormai da tempo accertato.

Un grande risultato per l'amministrazione guidata dal sindaco Raffaele Porfidia visto che in passato altre amministrazioni avevano provato ma non erano riuscite a trovare l'intesa per dirimere una questione che metteva a rischio le abitazioni di tanti recalesi.

"Si è trattato di un sacrificio economico necessario - fanno sapere dall'amministrazione comunale - di cui il Comune si è tanto caricato per chiudere definitivamente una pagina difficile per tutta la nostra comunità, culminata con la dichiarazione del dissesto finanziario dell'Ente locale, determinato, è bene ricordarlo, dall'incapacità e soprattutto dalla mancata volontà della precedente amministrazione di affrontare l'annoso problema della Cooperativa Recalese".

E ancora si sottolinea: "L'attuale amministrazione, a differenza di quella passata, non avendo intenzione di replicare gli stessi errori, con l'atto concluso ha dimostrato inequivocabilmente di voler indirizzare le proprie scelte verso un obiettivo ben chiaro e cioè risolvere concretamente e definitivamente il problema dei terreni espropriati all'Idsc su cui oggi insistono gli appartamenti di alcuni nostri concittadini".

Un accordo tra le parti a vantaggio dei cittadini: "Da un lato il vistoso sacrificio economico dell'Idsc di Caserta, in forza della cospicua riduzione del debito accordata, ha ispirato il proprio operato alla consueta sensibilità per le problematiche sociali ed in particolar modo per le esigenze delle famiglie implicate nella vicenda, dall'altro lo sforzo economico compiuto dal Comune di Recale ha in ogni caso salvaguardato gli interessi pubblici dell'Ente e di conseguenza dei cittadini tutti, assicurando comunque un risparmio di oltre 500mila euro rispetto alle originarie pretese creditorie".

Infatti il Comune di Recale era stato condannato, con sentenza del 2009 passata in giudicato, al pagamento di oltre 2,2 milioni di euro più Iva ma grazie all'accordo transattivo trovato, la spesa per i conti dell'Ente si è ridotta a complessivi 1,7 milioni di euro, con un risparmio di circa il 22%. Mezzo milione di euro risparmiato che potrà essere utilizzato per fornire servizi ai cittadini.

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